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ANTONIO CENTONZE
Il Quotidiano della Basilicata
23 Agosto 2010
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Altro che fichi secchi!
A Miglionico il gelato dell'estate sta riscuotendo un successo inatteso
Si è rivelata vincente l’iniziativa della Pro Loco |
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 Miglionico - “Pappaculumbriedd”, è l'appellativo che contraddistingue da secoli gli abitanti di Miglionico. Alla lettera il significato è: “mangiatori di fichi”, quelli piccoli e buoni. E per non smentire l'appellativo, in questa estate dal clima altalenante grande successo sta riscuotendo il frutto tipico della campagna miglionichese, il fico o come si dice in forma dialettale la “fica”. Su iniziativa della Pro Loco, rinata e tornata operativa da qualche tempo, il fico essiccato al sole del cielo miglionichese, per essere poi impalmato da una mandorla ed infornato nel forno a legna, per assumere un colore dorato, è tornato in auge. E lo fa rendendosi protagonista di un gustosissimo gelato. Lo sanno bene i palati dei miglionichesi e dei tanti turisti che affollano la passeggiata storica intorno al Castello del Malconsiglio e che proprio in questi caldi ultimi giorni di agosto stanno riassaporando il gusto del fico secco mandorlato sposato con il gelato della rinomata Pasticceria Tritto. Un'idea dell'estate che sta riscuotendo un successo inatteso, tanto da stupire gli stessi proprietari, Giulio, Carmela e Attilio Vesia. «E' stata una scommessa - precisa Attilio, con il presidente della ProLoco, Vito Amati che ci ha invitato a provare e ad utilizzare per i nostri gelati il frutto secco “scomparso” dalle nostre tavole, pur restando nei ricordi delle nostre tradizioni. Chi non ricorda la manciata di fichi secchi con le mandorle che le nonne davano ai nipotini? O le 'pupe' che si realizzavano tra i vicoli infilzando i fichi essiccati su appoggi fatti di canne? Abbiamo seguito il suo consiglio e abbiamo elaborato un gelato al 'fico secco mandorlato' che sin dalle prime sere di commercializzazione è andato letteralmente a ruba. Un crescendo di richieste continuo, per un gelato fatto con fichi secchi rigorosamente 'made in Miglionico' e che ci fa davvero piacere poiché valorizza un frutto elaborato dai nostri nonni e che era il 'dolce' di una volta.” Ed è Carmela che aggiunge: «Ci sono clienti che sono qua tutte le sere, per assaggiare il nostro gelato che hanno soprannominato alla “pappaculumbriedd”. Ci chiedono addirittura la contrada di provenienza dei frutti secchi utilizzati. Riescono a percepire la differenza di gusto fra un gelato con fichi secchi di contrada Fontana di Noce o delle Conche o dei Pilieri. Roba da non crederci». E la ricetta con la procedura e le giuste dosi per un gelato alla “pappaculumbried”? Carmela glissa e cambia discorso, rimbalzando la domanda al fratello Giulio, creatore e depositario della nuova ricetta di successo dell'estate miglionichese. Antonio Centonze |
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