Miglionico
- C'è posta per te! E' una frase che almeno per un
giorno lavorativo a settimana, oltre al dì di riposo
domenicale, da un po' di tempo a questa parte e il
più delle volte di sabato, i cittadini di Miglionico
non possono più ascoltare. Succede che Poste
Italiane Spa, che si qualifica sul sito internet,
come “un'azienda al servizio dei cittadini che
rappresenta un motore di sviluppo per l'intero
Paese” non riesca a garantire una qualità
accettabile al servizio di corrispondenza. A
Miglionico, in caso di assenza dell'unico
portalettere, il servizio di distribuzione viene di
fatto “annullato” e rinviato ad altra data. Il
lavoro di consegna della corrispondenza non viene
svolto da alcun sostituto. Da ciò si evince che, i
cittadini onde poter ricevere un telegramma, una
raccomandata, una lettera, devono aspettare il
ritorno al servizio del postino titolare, che dal
canto suo si troverà costretto a sobbarcarsi il
lavoro arretrato derivante dai giorni di assenza. E
sempre dalla scheda di presentazione del Gruppo
Poste Italiane viene pubblicizzata un'azienda che ha
elevato in maniera significativa gli standard di
efficienza, il grado di professionalità dei propri
addetti tanto da incontrare il crescente
apprezzamento dei clienti oltre a chiudere i bilanci
in utile. Questo sarà pure vero in altre zone
d'Italia, ma a Miglionico le lamentele sul
disservizio sono all'ordine del giorno. In atto da
diverso tempo, le lamentele dei tanti miglionichesi
che non vedono quella qualità ed efficienza che
Poste Italiane vanta di offrire ma solo l'obiettivo
di chiudere i bilanci in attivo, restano
inascoltate. Ogni pur minima possibilità di
risoluzione del disservizio non viene neanche presa
in considerazione scontrandosi con un'alzata di
spalle dei dirigenti locali. L'azienda Poste in cui
c'è la partecipazione del Ministero dell'Economia al
65% e della Cassa Depositi e Prestiti SpA al 35%,
per espletare la consegna di pacchi, lettere e
cartoline, riceve danaro pubblico dallo Stato per
garantire il miglior servizio possibile e non solo
per trarre il maggior profitto. L'amministrazione
comunale, al fine di tutelare i suoi cittadini non
si ritiene esente dal cercare di risolvere la
questione. «Di questo problema -puntualizza il
sindaco Angelo Buono-mi sono fatto carico sin
dall'inizio del mio mandato. Più volte, sia
telefonicamente che per iscritto, ho segnalato il
disservizio alla direzione provinciale. Ho ricevuto
rassicurazioni, sulla sua risoluzione cui, però, non
hanno fatto seguito provvedimenti risolutivi».
Antonio Centonze |