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ANTONIO CENTONZE 
Il Quotidiano della Basilicata
4 Agosto 2011
Miglionico. Magistrale interpretazione della compagnia “Stiamo stretti”
Tutti a cena con l’assassino
Grande successo per la rievocazione storica nel castello
Foto: Il Quotidiano della BasilicataMIGLIONICO - Serata particolare, quella di sabato scorso. Fra le mura del Castello federiciano, più conosciuto come Castello del Malconsiglio per via di una famosa congiura dei Baroni che nel 1485 osavano ribellarsi a re Ferrante, sfociata poi nel sangue, si è tenuta una cena davvero singolare. Oltre al menù preparato da una ditta di catering materana che ha provveduto anche all'allestimento della corte con eleganti tavoli e accessori, ai cento ospiti che vi hanno preso parte, è stato servito un “delitto”. Comodamente seduti ai loro tavoli, i commensali, oltre a gustarsi la cena hanno potuto assistere ad una rappresentazione teatrale davvero suggestiva. Al loro ingresso a Castello, gli ospiti hanno potuto Foto: Il Quotidiano della Basilicatarivivere a cura della compagnia teatrale “Stiamo stretti” e passeggiando fra le varie stanze del Castello assorte a palcoscenico, una storia avvenuta nel 1512 e sfociata in un delitto. Una storia che raccontava della baronessa Caterina, sorpresa dal barone suo marito, fra le braccia dell'amante Vernagallo di cui si era innamorata perdutamente. La spada del barone pose fine al loro amore trafiggendo i loro cuori ma non le loro anime che rimasero vaganti tra le mura del Castello. Questo il preambolo che ha portato poi gli ospiti a prendere posto ai tavoli di corte per seguire la continuazione Foto: Il Quotidiano della Basilicatadella rappresentazione teatrale, ben narrata dalla cantastorie Nele, interpretata dalla miglionichese e presidente dell'associazione Tiaso, Nancy Citro. Ci si è spostati nel tempo a 300 anni dopo, al 1812, e fra i tavoli e fra le balconate del Castello, è andata in scena la nuova storia. Quella che narrava del barone di Miglionico, don Mariano, interpretato da Francesco Smaldone e della bellissima e giovanissima moglie, donna Laura interpretata da Tina Latorre. Il destino beffardo faceva rivivere all'interno del maniero una nuova tresca. Il cuore della baronessa incrociava quel-lo di uno straniero arrivato a Castello, don Luca, interpretato da Marco Bileddo nel mentre la sua bellezza affascinava altri signorotti come don Ippolito, interpretato da Nicola Zunino. Seguita come un'ombra dalla dama di compagnia Caterina interpretata da Lucrezia Stella, l'amore fra la baronessa e don Luca portava ad un'inattesa gravidanza che turbava e rallegrava al tempo stesso provocando un susseguirsi di azioni e reazioni a catena. Fra i fantasmi degli amanti,Foto: Il Quotidiano della Basilicata periti 300 anni prima, girovaganti fra i tavoli del Castello ed interpretati da Vito Monacelli e Brunella Gaudiano, l'intervento di una congrega di incappucciati, denominata dei Beati Paoli, rappresentava la giustizia. Una giustizia del popolo, per ristabilire ordine e equilibrio nella società. Una giustizia che irrompeva depistando con indizi, assoluzioni e nuove motivazioni. Un giallo concluso questa volta con l'assassinio di Donna Laura, scaraventata giù dalla balconata centrale del Castello, dopo un cercar di sfuggire alla spada del barone fra le varie stanze del maniero. Niente è come sembra! Chi è stato l'assassino e sulla base di quali indizi? Qual è stato il movente? Queste le domande cui i commensali, alla fine sono stati invitati a dare risposta. Risposte che hanno acceso dibattiti e supposizioni fin dopo lo scoccar della mezzanotte quando l'assassino è stato individuato e la cena è terminata. Un bel quadretto di storia, servito mirabilmente ad animare l’antico maniero miglionichese, con la maestria degli attori protagonisti di una serata di grande valore artistico e teatrale. Antonio Centonze

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