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ANTONIO CENTONZE


19 Dicembre 2012

Il Natale rivive nella corte del Castello
MIGLIONICO. La corte del Castello del Malconsiglio, domenica ha fatto da sfondo al primo presepe vivente, targato Pro Loco. L’associazione, con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale ed in collaborazione con la Cooperativa Vita Alternativa e la sezione locale dell’Avis, dopo la cancellazione causa maltempo dell’evento, inizialmente  previsto una settimana fa, questa volta ha avuto dalla sua una serata dal clima mite e temperato per la  messa in scena del “Presepe Vivente a Corte ”. Diversi gli attori della serata, inseritisi perfettamente nella scenografia naturale della corte. In una capanna al centro del maniero, San Giuseppe e Maria in una capanna a vegliare il bambinello mentre tutt’intorno il vociare degli artigiani che esaltavano i loro mestieri. C’era il ciabattino, il fornaio e la pastaia, il mastro ferraio, il cestaio, il contadino e la classica lavandaia. Con il  pescatore e l’immancabile suonatore non poteva mancare il buon pastore. Insieme alle sue pecore, si “attrici figuranti” ma senza troppo recitare, realmente belanti, faceva da sfondo alla famiglia del salvatore lì posizionata per diverse ore.  Nelle sale interne del Castello, aperte al pubblico per l’occasione, sono stati esposti prodotti tipici con particolare rilevanza di quelli dal profumo natalizio, oltre a pregiati ed originali manufatti realizzati seguendo le tecniche dell’artigianato locale. In evidenza e molto richieste le tegole dipinte e decorate artigianalmente con una rappresentazione di un presepe davvero originale ed apprezzabile artisticamente. Il ricavato della vendita dei manufatti realizzati volontariamente dai Soci della  Proloco sarà devoluto in beneficenza per aiutare chi soffre e attraversa momenti di difficoltà.  “Siamo contenti  della  partecipazione che c’è stata e per la buona riuscita  dell’iniziativa che avrà a breve  anche un risvolto benefico  - precisa Angela Centonze, una delle coordinatrici della serata. Serata  che ha visto il coinvolgimento e la partecipazione attiva di tanti soci, rigorosamente in costumi d’epoca. Oltre a Maria e Giuseppe impersonati da Graziana Acito e Antonio Cinnella c’erano i re magi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, impersonati ed agghindati in abiti d’epoca da Tommaso Dimarsico, Nicola Petita e Vincenzo Guida diventato “nero” in volto per l’occasione. Nei loro costumi d’epoca si distinguevano tra gli altri, Franco Piccinni nel ruolo di fornaio che sprigionava odori e fumo dal suo forno a centro corte e Grazia Di Gioia all’opera come pastaia. Sempre in movimento Damiano Liuzzi mastro ferraio che, con i suoi colpi di pietra, il ferro forgiava scandendo il tempo e mantenendo alta l’attenzione in una corte naturale con scenografia ad arte. Antonio Centonze