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ANTONIO CENTONZE


6 Gennaio 2013

“Casa di frontiera” a Castello

MIGLIONICO. Nel palinsesto del cartellone “Il Profumo del Natale” allestito dall’amministrazione comunale, una serata molto apprezzata dedicata al teatro,  è stata quella del 4 gennaio. Presso l’Auditorium del Castello del Malconsiglio, stracolmo di gente per l’occasione, è stato un successo decretato da scroscianti applausi, la rappresentazione portata in scena dalla Compagnia Senzateatro di Ferrandina. La compagnia nata nel 2001 inglobando artisti da diverse realtà formative e con esperienze teatrali amatoriali principalmente legate alle rappresentazioni di commedie in vernacolo ferrandinese dello scomparso autore Domenico Bellocchio, ha portato in scena una commedia di Gianfelice Imparato: “Casa di Frontiera”. Un’opera dell’attore di Castellammare di Stabia, che ha lavorato anche con E. De Filippo e che la mise in scena per la prima volta nel 1994 con la regia di Gigi Proietti, divenendo successivamente un film nel 2003 dal titolo “La Repubblica di San Gennaro”.  “Casa di Frontiera”, narra di un’Italia divisa dalla secessione Nord/Sud, in cui in risposta alla domanda “Che fine fanno i meridionali che vivono al nord?”  si sviscera la commedia che ruota attorno ad un tornitore meridionale, tale Gerardo Strummolo interpretato da Francesco Evangelista, costretto a vivere in una delle riserve sparse per tutta la Padania in attesa di poter essere ammesso a diventare cittadino “padano”.  Nella casa di frontiera, come i nordisti chiamano queste riserve, CRIC (Centri di Raccolta Identità Culturale), i meridionali vivono senza libertà di movimento, sottoposti al giudizio dei lombardi e senza garanzie né sicurezza in attesa di superare degli esami per diventare nordisti. Ed in questa riserva, oltre a Gerardo che ambisce a diventare cittadino del Nord e che per nordizzarsi si fa chiamare Gerry e si modifica il cognome in Strumm, più nordico, avvicinandosi ad un cognome tedesco, vive anche la sorella Addolorata rinominata Dolores, interpretata da Piera Iacovazzi. L’obiettivo di Gerry e Dolores è quello di somigliare alla gente del nord nel parlare, nelle movenze, nel vestire e nel mangiare per superare i test di ammissione cui saranno sottoposti dalla “dutturessa” Olga, assistente sociale della repubblica padana, interpretata da Marianna Regina. Ad ingarbugliare le situazioni, generando equivoci di un umorismo surreale e dal retrogusto sempre piuttosto amaro, è la presenza del fidanzato di Dolores, tale Ciro Cacace, interpretato da Generoso Di Lucca che non ne vuole sapere di fingere. Con doti di qualunquismo e furbizia incarna e porta in scena tutti i luoghi comuni della napoletanità che portano a circuire la pseudo dottoressa padana cui sembrano però piacere le doti di napoletanità e spontaneità. I suoi comportamenti fanno altresì svanire il sogno degli Strummolo, facendo venire a galla i loro stratagemmi e costringendoli a restare nella riserva, non potendo ritornare a Sud perché traditori,  con lavori non certo apprezzabili. Al progetto scenico, musiche e luci hanno lavorato Davide Di Prima e Adriano Nubile che con la collaborazione di Rocco Scattino,Antonio D’Aloia,Antonio Evangelista e Michele Sechi sono gli artefici di questo successo made in Ferrandina proposto gratuitamente ad una platea miglionichese che ha molto gradito ed applaudito. Antonio Centonze