Home Page

 

Index Stampa locale e nazionale

Stampa pagina

ANTONIO CENTONZE


23 Gennaio 2013

Domani a Miglionico un'altra giornata di preghiera
Insieme per l'unità cristiana

Foto: trmtv.itMIGLIONICO.  La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, fa tappa a Miglionico. L’Arcidiocesi di Matera-Irsina, la Chiesa Evangelica Battista di Matera, la Chiesa Ortodossa di Romania con la Chiesa Evangelica Bethel, hanno pianificato 4 incontri. Due si sono già tenuti a Matera, il 18 presso la Chiesa del Purgatorio ed il 22 presso la Chiesa Cristo Re. Oltre all’appuntamento nella Chiesa Madre di Miglionico previsto per Giovedì 24 gennaio alle ore 19, l’ultimo degli incontri previsti, si terrà Venerdì 25 nella Chiesa Evangelica Battista di Matera (via Gravina) alle ore 19. Quel che il Signore esige da noi”, un brano tratto dal libro del profeta Michea, è il tema scelto quest'anno per accompagnare la Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, in programma nei giorni che vanno dal 18 al 25 gennaio. Giorni di riflessione e orazione sostenute dalle parole del profeta contro chi voleva negare la dignità e i diritti dei poveri: Voi divorate il mio popolo. Lo spellate, gli rompete le ossaammonisce Michea, invitando allo stesso tempo, i suoi contemporanei ad interrogarsi su “Quale offerta portare al Signore, al Dio Altissimo, quando andremo ad adorarlo? Gradirà il Signore migliaia di montoni e torrenti di olio? Gli daremo in sacrificio i nostri figli, i nostri primogeniti per ricevere il perdono dei nostri peccati?” e a ricordare l’insegnamento che Dio ha dato agli uomini: “praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con umiltà davanti al nostro Dio” (6, 6-8). A selezionare questo brano profetico, il gruppo ecumenico dell’India, in cui operano movimenti studenteschi cristiani composti da migliaia di universitari. Le riflessioni e le preghiere suggerite prendono spunto dall’esperienza di sofferenza dei cristiani perseguitati, che esprimono ansia di liberazione e di riscatto sociale, in particolare dei dalits, i “fuori casta”, ultimi della terra, schiacciati dai potenti, ma preferiti da Dio.  Una Settimana di preghiera, nata in Inghilterra nel 1908, grazie ad un sacerdote anglicano, Paul Watson, che la definì "Ottavario di preghiera per l'unità della Chiesa". La scelta della settimana 18-25 gennaio non è nata dal caso ma deriva dall’importanza storica delle due date. Nella prima si celebra la Cattedra di Pietro (supremazia dell’insegnamento del Papa),  mentre la seconda ricorda la Conversione di San Paolo. In questa settimana, i cristiani di tutto il mondo si chiedono in fraternità ecumenica che cosa significhi davvero praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con umiltà davanti a Dio. La gente è invitata ad uscire dai canoni della tranquillità e comfort per riflettere ed essere solidale con chi è ai margini.  “E’ verità indiscutibile che la giustizia e la pace - ricorda il profeta Michea – costituiscono una forte e salda alleanza tra Dio e l’umanità, attraverso cui si crea una società costruita sulla dignità, sull’uguaglianza, sulla fraternità e sul reciproco “svuotamento” (kenosis) delle passioni. Camminare umilmente con Dio significa anzitutto camminare nella radicalità della Fede, camminare in solidarietà con coloro che lottano per la giustizia e la pace, e condividere la sofferenza di tutti, attraverso l’attenzione, la cura e il sostegno verso i bisognosi, i poveri, gli emarginati”. Belle parole per riflettere e fare qualcosa. Antonio Centonze