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ANTONIO CENTONZE


11 Luglio 2013

Miglionico. “Ora si devono restituire i 120 mila euro di fondi pubblici spesi negli anni” 
Un canile inutile e costoso   
Il Movimento 5 Stelle critica la scelta di realizzare la struttura vicino al depuratore

di Antonio Centonze

Foto: Antonio CentonzeMIGLIONICO.  Polemica infinita per il canile che non ha mai visto un cane. Il canile è quello  realizzato dall’amministrazione dell’allora sindaco Dalessandro, in contrada Pescara, a meno di 100 metri dal depuratore cittadino e che è finora costato alla comunità oltre 120mila euro e mai entrato in funzione. Dopo le diverse interrogazioni del consigliere d’opposizione Aspriello, sulla sua mancata apertura e sulle irregolarità palesi di quella costruzione, ora arriva la richiesta esplicita da parte degli attivisti del Movimento 5 Stelle che chiedono a gran voce che chi ha sbagliato, ora paghi per il danno che ha causato alla comunità. In un comunicato denunciano l’evidente superficialità e incompetenza di chi ha pensato e progettato il manufatto in barba alle più elementari leggi che vietavano espressamente (Delibera Interministeriale del 04.02.77) di  “avere  i depuratori a distanze inferiori a 100 metri dai centri abitati. Questo per salvaguardare la salute pubblica dall’inalazione di sostanze pericolose, odori e rumori molesti salvo i casi in cui era possibile, con l’utilizzo di tecnologie, il loro contenimento”. Se l’amministrazione avesse operato seguendo le leggi, precisa il comunicato, questa spreco di denaro pubblico per un’opera inutilizzabile, nelle vicinanze del depuratore non si sarebbe mai potuta verificare. La risposta addotta dal Dalessandro alle prime obiezioni della ASL all’epoca della realizzazione, precisavano che “un depuratore si realizza affinché funzioni e non presupponendo che esso sia nocivo perché, in tal caso, non si dovrebbero autorizzare i depuratori”. Con questa risposta l’allora Sindaco e quindi la ASL che si tacitò, dribblarono la Delibera e le precauzioni  in essa prescritte a prescindere dal corretto funzionamento o meno  dell’impianto di depurazione. Un canile accanto ad un depuratore non lascia intravedere né buon senso e né rispetto per la salute degli addetti ai lavori e degli animali ricoverati. E le risposte del Sindaco Buono che ha ereditato la struttura –continua il comunicato, non ci soddisfano. Dopo aver speso 120mila euro, si rendono conto che la gestione del canile, casomai potesse entrare in funzione, non sarebbe economicamente conveniente in quanto fra convenzione con veterinario, mezzo autorizzato, personale e costi di gestione si andrebbe a spendere più di quanto attualmente costa il  soggiorno presso strutture attrezzate. Le domande sorgono spontanee: perché realizzarlo? E a questo punto chi aveva il dovere di valutarne fattibilità, costi e benefici perché non l’ha fatto?  E,  se lo ha fatto e  ha sbagliato,  perché non paga per  questi errori? La valutazione di costi e benefici di un opera pubblica non dovrebbe essere “l’abc” per chi amministra seriamente la cosa pubblica? Ed il comunicato conclude: “Un’opera ferma con le quattro frecce, figlia del più deprecabile esempio di sperpero di denaro pubblico e mala politica. Il popolo miglionichese è stato derubato “nel portafoglio” e nelle aspettative e ora chiede giustizia. Vuole che i soldi spesi siano reintegrati nelle casse comunali o regionali dai responsabili che dovrebbero avere il buon senso di ammettere i propri errori restituendo fino all’ultimo centesimo”. Antonio Centonze

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