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ANTONIO CENTONZE


21 Luglio 2013

Miglionico in festa
Don Mario Spinello compie 90 anni
di Antonio Centonze

MIGLIONICO. Sarà una domenica speciale quella di oggi per la cittadina del Malconsiglio. Don Mario Spinello, arciprete della comunità per oltre 40 anni, compirà il suo 90° compleanno. Pensionato dal ruolo ufficiale nel settembre del 2006, era arrivato a Miglionico nel novembre del 1965, dopo la morte dell’arciprete Don Donato Gallucci da Pietragalla che in 35 anni di sacerdozio aveva fatto crescere culturalmente questo piccolo paese lucano, abbarbicato su una collina fra Bradano e Basento. E sulle orme di Don Donato che aveva guadagnato le copertine dei giornali dell’epoca per il suo vivere con un piatto di riso possedendo un solo mantello e che aveva strappato alla zappa centinaia di ragazzi, divenuti magistrati, medici e ingegneri, si è instradato Don Mario, il parroco venuto da lontano. La sua casa, proprio di fronte alla Chiesa, è stata per quasi mezzo secolo la casa di tutti i giovani. Biblioteca, luogo di studio e di apprendimento, luogo di svago e d’intrattenimento, luogo per pranzare, cenare e guardare la Tv.  Quante le serate, trascorse da intere generazioni, soprattutto la domenica sera per guardare la Domenica Sportiva, alla tv a colori fresca d’invenzione a casa di Don Mario. Un arciprete di una cultura eccelsa, prossimo alla laurea in medicina, che oltre ad assolvere le funzioni di parroco per la comunità, era un prezioso dispensatore di consigli e si adoperava per difendere e valorizzare le bellezze artistiche e architettoniche. Si impegnava per far crescere culturalmente i tanti ragazzi che lo affiancavano in ogni momento della giornata. Ragazzi che seguiva nello sport e nella vita sociale. I primi approdi al mare per questi ragazzi degli anni ‘60 sono avvenuti grazie a Don Mario. Il suo maggiolone celeste da soli 5 posti, andando contro le regole, riusciva a trasportarne il doppio. Destinazione “mare 48” per la gioia di tanti che il mare non avrebbero avuto modo di conoscerlo, vivendo sulla collina di Cencree. E quando nel 2006 a Don Mario è stato comunicato di lasciare Miglionico con destinazione un pensionato di Pisticci, il suo popolo non è rimasto indifferente.  Non toglieteci don Mario” il grido che si levò da tutta la comunità. E l’allora Sindaco Dalessandro, con una lettera inviata all’arcivescovo di Matera, Mons. Ligorio chiedeva allo stesso di “valutare la possibilità di consentire a Don Mario di concedersi il meritato riposo nel paese che per quasi mezzo secolo l’aveva ospitato.”  E Don Mario accudito, riverito, amato e rispettato dai tanti suoi parrocchiani, è rimasto nella cittadina cui tanto ha dato e continua a dare. Ed i suoi concittadini, quest’oggi gli regaleranno un’emozione a sorpresa. Una giornata di festa cui in tanti si sono impegnati per omaggiare il loro arciprete con un “Grazie senza  misura per averci donato, fede, sport, arte e cultura”.  Antonio Centonze

Chi è Don Mario. Ex Arciprete dell'Insigne Collegiata Santa Maria Maggiore di Miglionico, don Mario Spinello è nato a Vigodarzere, in provincia di Padova, il 21 luglio 1923 da Antonio e da Angela Cavinato. Svolse i suoi studi ginnasiali presso il Collegio "Barbarigo" e successivamente, i liceali, presso il liceo "Tito Livio" di Padova. Dopo aver partecipato al secondo conflitto mondiale, si iscrisse al Seminario "Beato Gregorio Barbarigo" di Padova. Fu ordinato sacerdote il 21 febbraio 1948. Dal 1948 al 1955 fu educatore in un orfanotrofio di Rieti e poi nell'OPM (Orfanotrofio Provinciale Maschile) "Felice Ventura" di Matera fino al 1958. Nello stesso anno ebbe la nomina a Parroco della nuova Parrocchia "Cristo Re" di Pisticci ove vi rimase fino al 1965, quando accettò la nomina di Arciprete della Insigne Collegiata "Santa Maria Maggiore" di Miglionico ove ha prestato la sua missione evangelica ininterrottamente per oltre 40 anni, dal 28.11.1965 al 29.09.2006. Una figura altamente carismatica, quella di Don Mario che oltre ad avvicinare alla “Chiesa” una miriade di giovani di tutti i ceti sociali, ha manifestato particolari attenzioni legate all’arte e alle attività culturali e sociali. Diverse sono state le sue pubblicazioni tese ad esaltare le qualità storiche di Miglionico e della sua gente fra le quali ricordiamo: Santa Maria La Sanità del Casale di Pisticci, Terre di Cencree, Concerto d'Ottobre, Crocifisso Venerato nella Chiesa del Convento di Miglionico, Vizi e virtù del Castello di Miglionico, Gli uomini che hanno costruito Miglionico, Padre Eufemio da Miglionico, Miglionico 1870-1970. Il recupero e la rivalutazione delle pregevoli strutture e arredi delle varie chiese e cappelle site sul territorio comunale è stato sempre da don Mario patrocinato e fortemente sostenuto verso gli Enti preposti. Grande l’impegno profuso per completare il restauro e la promozione di alcune opere già note al grande pubblico, come il Polittico di Giambattista Cima da Conegliano e l'Organo che ora valorizzano con la loro presenza la Chiesa Madre. Importante nel suo passato, la promozione dello sport con il calcio e l’atletica leggera praticati con uno scopo educativo e pedagogico che riuscì a coinvolgere ed appassionare grandi e piccini. ACe

Don Mario e lo Sport. Correva l’anno 1966, quando Don Mario, proveniente da Pisticci dove si era già impegnato in attività sportive, diede linfa e vita alla mitica A.S. Olimpia Calcio con presidente Domenico Daddiego e l’A.S. Junior Calcio della quale affida la presidenza a Giuseppe De Bonis. E già al primo anno di partecipazione il 1° posto del campionato di II Cat. Girone E, fu conquistato dai ragazzi di Miglionico, guidati in panca da un Don Mario in un’inedita veste. Ragazzi che si divertono nel gioco e si distinguono in quello che oggi si chiama “fair play”. Diverse le Coppe Disciplina e i trofei conquistati dall’AS Olimpia negli anni a dimostrare la correttezza e validità dei ragazzi in campo. Coppe e trofei ora esposti presso il locale barbiere “da Mimì”, accanto alla Chiesa Madre, in Piazza Popolo. E nel 1967, l’AS Olimpia Miglionico partecipò ai Giochi della Gioventù ricevendo l’anno successivo, dal Coni Provinciale, il premio “Duni” con una significativa menzione: "Mens sana in corpore sano". E una pattuglia di giovanissimi miglionichesi con in testa l’arciprete dello sport, partecipò a Roma come unico gruppo della Basilicata, ai campionati nazionali di ginnastica artistica, guidati dal tecnico Mario Salerno. Dalla staffetta femminile, guidata da Angela Masellis, arrivarono le qualificazioni nazionali di Torino; il gruppo maschile del salto in alto, del lancio del peso femminile con Anna Ventura, il lancio del giavellotto con Michele Loglisci, il salto con l'asta con Nicola Pecora, conquistarono il primo posto. Un successo nell’atletica inaspettato per un paesino del profondo sud, con gioia immensa di don Mario. Un don Mario, allenatore, dirigente e a volte anche arbitro, con espulsioni e rigori decretati anche da centrocampo per un’imprecazione ed un “cuccone” allo sprovveduto di turno, affinché sia gli atleti che gli sportivi ricevessero nell'oratorio parrocchiale, sempre vivo ed attivo, oltre ad un’educazione da un punto di vista atletico anche e soprattutto quella spirituale con una condivisione attiva dei sani principi del cristianesimo. Gli impegni che gli atleti assumevano erano fondamentalmente due: fedeltà agli impegni cristiani con partecipazione alla messa domenicale ed istruzione catechistica settimanale oltre a quello di avere un comportamento corretto sia nella vita civile che durante le attività sportive. E le attività sportive dell'oratorio erano aperte a tutti, anche a quelli di credo diverso. ACe

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