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ANTONIO CENTONZE


27
Novembre 2013

Emanuele Marinaro
Un Miglionichese councilman della grande Mela
Vedi articolo de "Il Quotidiano della Basilicata"
di Antonio Centonze

Emanuele Marinaro e lo zio Luigi PellicciariMIGLIONICO. Un paisà di successo. E’ stata accolta con soddisfazione, la notizia giunta da oltreoceano qualche giorno fà, di un miglionichese che conquistava il titolo di “councilman” nella cittadina East Fishkill.  Una cittadina di circa 50mila abitanti  situata nella contea di Dutchess a 60 km da New York City.  La notizia, trapelata negli stessi giorni dell’elezione a sindaco di NewYork  di Bill de Blasio, con madre lucana, assumeva importanza per una comunità, che aveva visto un suo figlio varcare l’oceano per cercare fortuna in America.  Una fortuna che Emanuele Marinaro aveva trovato, partendo da Miglionico nel lontano 1974, quando aveva solo 17 anni.  “Un ragazzo cui non gli mancava certo il coraggio”, ci tiene a sottolineare Giovanni Finamore, presidente del circolo culturale Milone e amico di famiglia da lunga data. E lo stesso Finamore aggiunge: “Emanuele è sempre stato un gran lavoratore oltre che un ragazzo che amava studiare. Sin da piccolo ha sempre aiutato il padre, Pietro Antonio, nella macelleria di famiglia che gestivano a pochi passi da Piazza Popolo. Avendo dei parenti in America che vedeva in estate quando loro tornavano al paese, decise di lasciare la macelleria per varcare l’Atlantico e portò con sé anche il fratello Carlo. Si stabilirono nel Bronx, dove Manny, americanizzato, si iscrisse all’Università per studiare Medicina ma dopo pochi anni, era il 1979, Emanuele Marinarouna malattia del padre lo costrinse a rientrare in Italia. Una malattia che necessitava di continue cure e soprattutto di sangue cui anch’io nel mio piccolo mi sento onorato di aver contribuito, recandomi allora a Bari per delle donazioni di sangue che rafforzarono la nostra amicizia.” “E - continua sempre Finamore, dopo la morte del padre, avvenuta nel corso di quell’anno, tutta la famiglia decise di andare via da Miglionico. Insieme ai due fratelli, Emanuele e Carlo, anche Mariella, Isa, Franco e la madre Rosa Pellicciari si trasferirono.  Manny dovette abbandonare gli studi e nella vita dei Marinaro, grazie alla passione di Franco, entrò la ristorazione.  Con spirito di sacrificio hanno lavorato sodo e aperto 3 ristoranti dei quali 2 a New York e uno, il “Blue Fountain Restaurant” nella Contea Dutchess dove attualmente Emanuele vive con la propria famiglia. E la cosa bella di Emanuele è che è stato sempre ospitale con tutti. Non c’è stato miglionichese che sia andato in America e che non sia passato per uno dei suoi locali. Il suo attaccamento per la Basilicata e per Miglionico è un cordone ombelicale fortissimo. Alcuni fra i piatti più apprezzati del suo locale come pasta e lenticchie o pasta e fagioli, sono preparati con gli aromi naturali che fa arrivare direttamente da Miglionico e che utilizzava sapientemente nonna Marietta quand’erano a Miglionico.” Un miglionichese che siederà dunque nel consiglio comunale di questa cittadina americana, eletto fra le fila del Conservative party, il partito conservatore, per difendere i diritti dei più deboli nella sanità e nella vita civile oltre che a difesa dell’ambiente. Una campagna elettorale condotta insieme alla moglie di origini siciliane, Maria Letizia Difiore, con l’aiuto dei due figli i cui nomi riconducono ai genitori. Rosa Maria, studentessa alla Sacred Heart University e Pietro, studente al Dutchess Community College. E Manny si ritrova per la prima volta a 56 anni a sedere come councilman nella sua cittadina di adozione sapendo che nella “sua” Miglionico la gente ne và fiera. E Finamore, ex vigile in pensione, in segno dell’amicizia che lo ha sempre legato alla famiglia Marinaro non vede l’ora di riabbracciarli: “Faremo richiesta all’amministrazione per l’assegnazione della cittadinanza onoraria per il nostro concittadino d’oltreoceano mentre una targa ricordo, a nome del circolo Milone, sarà a lui consegnata per esprimergli la nostra soddisfazione per il suo successo americano anche in politica.” Antonio Centonze

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