Home Page

 

Index Stampa locale e nazionale

Stampa pagina

ANTONIO CENTONZE


9 Marzo 2014

Gli aritigiani di Miglionico in un gemellaggio di pace con i colleghi di Betlemme
Il pane che unisce i popoli
Vedi album
di Antonio Centonze

MIGLIONICO. Pane nostro a Betlemme. Da lunedì, tre fornai di Miglionico ed una panettiera di  San Costantino Albanese sono atterrati in Terra Santa, per un progetto denominato “Pane Nostro”. Una vera e propria missione di pace, fortemente voluta da Rosita Stella Brienza e dall’associazione ALT (Apulo Lucani Talenti & Turismo) di cui la Brienza è presidente. Un progetto, quello del Pane nostro, ispirato dagli scritti delle scrittore serbo-croato Predrag Matvejevic che su questo alimento essenziale nella vita del mondo sta allineando da tempo la sua vita. “Pane è pace, e quando i forni funzionano significa che tutti stanno bene” è una delle sue frasi storiche che questo gruppo di lucani ha preso alla lettera per provare a far funzionare al meglio i forni della Palestina. Carlo Antonio Guidotti del Panfornaio ed i cugini Antonio Centonze del Bontà del Mulino e Antonio Centonze del Forno Vecchio, attivo a Miglionico dal 1969, con Nunzia Larocca sono a Betlemme presso l’antico forno dei Salesiani per aiutare a formare i fornai di Betlemme e con la loro arte della panificazione far mangiare per una settimana, pane dal sapore lucano, al popolo di Betlemme.  Un vero e proprio gemellaggio con il forno del Convento dei Padri Salesiani diretto da Don Mario Murru, che ogni giorno sforna pane a Betlemme sin dalle prime luci del mattino. “Lacrime di gioia  sono quelle che hanno riempito  gli occhi dei quattro fornai lucani nel momento dell’abbraccio con i colleghi di Betlemme”– specifica la Brienza. Alla spedizione di pace, folta è la delegazione dell’amministrazione miglionichese che oltre ai 3 citati fornai ha portato a Betlemme il Sindaco, Angelo Buono con gli  assessori Michelangelo Piccinni e Mariangela Bertugno oltre alla consigliera Antonella Rondinone. “E’ un’esperienza indimenticabile. Vedere la gratitudine negli occhi della gente e la commozione dei miei compaesani, che ringrazio per aver aderito a questa significativa esperienza di vita, è un qualcosa che commuove e ti lascia il segno” – precisa Buono sentito telefonicamente . Giornate intense di lavoro quelle trascorse a Betlemme in attesa del rientro previsto per domani. Soleyman Hejazin, per 66 anni al lavoro nel forno di Betlemme ha passato le consegne a Henry Salama ora capo del forno più importante del mondo, quello di Betlemme, che in ebraico significa “città del pane”.  E sotto la guida dei 4 panificatori lucani, una decina di panificatori di Betlemme hanno potuto apprezzare e mettere in pratica gli insegnamenti per un uso ottimale del lievito madre con la semola di grano dura portata in dono dalla terra di Lucania. L’obiettivo è stato quello di insegnare a fare il pane, focacce, biscotti ed altre bontà tipiche lucane, ai giovani palestinesi, per consentire loro la preparazione di un alimento semplice ma nutritivo che permetta di sfamare i tanti bambini degli orfanotrofi e i tanti poveri che non hanno cibo a sufficienza. Sono stati giorni diversi e speciali anche per i 160 allievi della scuola tecnica salesiana provenienti oltre che da Betlemme anche da Hebron e dintorni. Alle 11 del mattino hanno potuto gustare la focaccia tipica lucana offerta dai panificatori di pace. “Lavorare per il forno di Betlemme – hanno affermato all’unisono i quattro -  non ha prezzo! Questa per noi rimarrà un’esperienza davvero unica.” Una mescolanza delle culture del pane, con la cultura italiana e lucana che si è fusa con quella palestinese. E a sancire l’unione fra i popoli ci ha pensato il pane. Il “Gemellaggio del Pane -  simbolo della Pace”,  tra i forni lucani e la Città di Betlemme è stato sottoscritto e sancito, nel pomeriggio del 7 Marzo, alla presenza del sindaco di Miglionico e del sindaco di Betlemme, il Patriarca di Gerusalemme e il Custode di Terra Santa, presso la sala teatro dei Padri Salesiani. Una mostra fotografica sul grano duro della Lucania, promossa dal Gal Bradanica presieduto da Leonardo Braico, ha fatto da contorno all’iniziativa. La missione, seguibile su www.panenostro.info, organizzata dal Comune di Miglionico in collaborazione con l’associazione “ALT”e con il patrocinio della Regione Basilicata e sostenuta dal vice presidente del Parlamento europeo, Gianni Pittella, annovera fra i sostenitori e testimonial, anche Renzo Arbore, il giornalista Tony Capuozzo, il magistrato Mirella Delia, l’attore comico pugliese, Uccio De Santis e lo scrittore ed ideatore, Predrag Matvejevic. Antonio Centonze

 

  “PANE NOSTRO”, da un’idea dello scrittore serbo croato Predrag Matvejevic.

E’ Predrag Matvejevic l’ideatore del progetto “Pane Nostro”. Tutto il percorso parte dai suoi scritti editi e inediti che Rosita Stella Brienza ha recuperato e poi  riorganizzato. In particolare, Matvejevic ha trattato ripetutamente il tema del pane dopo aver svolto diversi reportage lungo le vie del Mediterraneo e di cui se ne tirano le fila in una recente intervista, riportata di seguito, rilasciata dall’autore a Zagabria, città in cui vive. “Io, che dal 1974 ho vissuto da esilio in esilio e mi sento cittadino italiano e croato, penso che la testimonianza di Papa Francesco potrà essere di grande aiuto e di grande speranza per tutti. Mi ha colpito, e allo stesso tempo commosso, l’epistolario tra il Papa ed Eugenio Scalfari. Ecco, la strada è tracciata perché il progetto “Pane Nostro” segna anche un nuovo cammino per tutta l’Europa a cui spetta superare i particolarismi e le false identità evitando l’isolazionismo totalitario. Sono convinto che l’identità rappresenti un valore positivo quando non sia una particolarità. Pane Nostro” è un progetto che nasce nel forno di Betlemme, dove le tre religioni monoteistiche si aprono a tutti, per gemellarsi con i forni lucani e solcando le vie del Mediterraneo giunge in Europa per concludersi, poi, a Mostar, sul ponte ricostruito dagli italiani, segnando di fatto una speranza perché tutta l’Europa si unisca negli Stati Uniti d’Europa, senza differenze ideologiche e religiose per un nuovo rinascimento dei popoli europei. Il pane è al centro di un percorso fondamentale per l’Europa perchè rappresenta il simbolo di sacralità come anello di congiunzione tra i popoli nel nome della pace”. ACe

------------------------------------------------------------------------------------------------ 

Lettera Originale…a Don Mario Murru da parte di Marcello Pittella (Presidente della Regione Basilicata) invitato a Betlemme che declina (per motivi istituzionali) l’invito a visitare la Terra Santa.

“Reverendissimo Don Mario,
una serie di inderogabili impegni istituzionali legati, da un lato, alla composizione del nuovo governo italiano e, dall’altro, alla messa a punto di azioni urgenti per affrontare le emergenze presenti sul territorio lucano, in specie sul fronte del lavoro e della coesione sociale, mi costringono, sia pure con grande dispiacere, ad annullare la programmata visita di tre giorni a Betlemme.
Mi riprometto pero’ di rimediare quanto prima, se mai già nella prossima estate, mettendo in calendario con la mia famiglia un soggiorno piu’ lungo in Terra  Santa,  sapendo di poter contare, sin d’ora, sulla preziosa collaborazione della giornalista materana Rosita Stella Brienza e dei tanti lucani, a partire dai panificatori di Miglionico, che con Voi hanno instaurato rapporti di sincera amicizia. Una amicizia che, ne sono certo, sarà tanto più solida e duratura nel tempo perché fortemente radicata nel cuore di quanti la vivono grazie al dono della fede, prima ancora che da un pur importante atto ufficiale di “gemellaggio”  qual e’ quella che sarà sottoscritto nella giornata del 7 marzo prossimo a Betlemme, in occasione del quale, nella mia veste di Presidente della Regione, avrei voluto offrire il mio personale contributo.
E’ motivo di orgoglio, per noi lucani, sapere che quattro panificatori della Basilicata (tre uomini e una donna, quasi tutti provenienti da Miglionico), potranno per un giorno lavorare gomito a gomito con i loro colleghi di Betlemme, all’interno di quel Forno Salesiano che dalla fine del 1800 rappresenta, nel mondo, uno degli esempi più luminosi di solidarieta’ nei confronti dei poveri, frutto dell’insegnamento e dell’opera caritatevole di San Giovanni Bosco.
Nel nostro piccolo, sulla scorta delle parole di Papa Francesco, vogliamo contribuire a lanciare un messaggio di pace e di fratellanza, utilizzando il valore simbolico del Forno e della distribuzione gratuita di pane e pizza italiana. Quel pane e quella pizza italiana che  i panificatori lucani offriranno gratuitamente ai venti insegnanti e ai 160 allievi della Scuola Salesiana, insieme con le specialità di Betlemme preparate anche dai discepoli di Soleyman Hejazin, al quale, Reverendissimo Don Mario, La prego di porgere il mio più vivo apprezzamento per quanto egli ha fatto in 66 anni di lavoro all’interno del Forno di Betlemme, ma soprattutto per la grande lezione di vita e per l’esemplare sacrificio che egli ha offerto nelle sei settimane di coprifuoco in cui fece la scelta di non tornare a casa, pur di non far mancare il suo prezioso contributo alla popolazione sotto assedio.
Non Le nascondo che da giorni mi ero intimamente preparato a vivere quella che sicuramente e’ una esperienza unica nella vita. Vale a dire: visitare la Grotta della Natività e con essa la Basilica, le grotte di San Girolamo, di San Giuseppe e dei Santi Innocenti, oltre che il Campo dei Pastori a Bet Sahour.
Sara’ per la prossima volta.
Nel frattempo, oltre a rinnovarLe il mio sentito ringraziamento per quanto i Salesiani fanno quotidianamente, in nome della pace e della fratellanza tra i popoli in una delle aree più difficili del pianeta, La prego di porgere i saluti più cordiali agli illustri ospiti che interverranno, con il Sindaco  di Miglionico e con il Sindaco di Betlemme, alla cerimonia di sottoscrizione dell’atto di gemellaggio. E in particolare al Patriarca di Gerusalemme e al Custode della Terra Santa.
A Lei e ai Suoi confratelli della Casa Salesiana il mio fraterno abbraccio”.

Marcello Pittella

Created by Antonio Labriola-Mail - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375