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ANTONIO CENTONZE


11 Giugno 2014

Miglionico
Nella corte del Castello un seminario sull’Autodifesa personale

di Antonio Centonze

MIGLIONICO. Seminario sull’autodifesa a corte. Il Metodo Globale di Autodifesa della FIJLKAM, Federazione Italiana Judo Lotta Karate e Arti Marziali, ha trovato il suo habitat, domenica scorsa, fra le mura del Castello del Malconsiglio grazie al presidente regionale della Fijlkam dott. Giuseppe Attico. Ad ospitare decine di karateki, uno scenario inedito. La corte del Castello federiciano del 1100, ha visto docenti nazionali come il Maestro Enzo Failla, facente parte della commissione nazionale MGA e i maestri Antonio Ruberto e Cosimo Cifarelli, rispettivamente fiduciari regionali calabrese e lucano, dirigere con competenza un seminario che ha catturato l’interesse dei tanti curiosi oltre che degli stessi partecipanti. L’Mga è formato in sintesi da alcune tecniche fondamentali di combattimento finalizzate alla difesa personale, affini a tutte le discipline Federali: Aikido, Judo, Ju-Jitsu, Karate e Lotta. Obiettivo primario è quindi l’addestramento per raggiungere in tempi brevi una preparazione rivolta esclusivamente alla tutela della incolumità di chi lo pratica. Promotore dell’iniziativa che ha portato a Miglionico l’evento è stato il Centro Karate Miglionico nella persona del maestro Angelo Dambrosio supportato dal prof. Giuseppe Ventura, addetto stampa Fijlkam Basilicata. Un metodo, l’Mga, destinato ad una vasta gamma di utenza, dai praticanti agli esperti, che prevede l’utilizzo di tecniche volutamente semplici che se applicate correttamente possono salvaguardare l’incolumità fisica di chi dovesse trovarsi in situazioni di pericolo con aggressione da parte di malintenzionati. E all’interno della corte è stato presentato con spiegazioni e simulazioni un programma semplice ma allo stesso tempo articolato di poche tecniche che possono essere utilizzate in più situazioni, dalla più semplice 1° Livello, aggressione a mani nude, alla più grave 2° Livello, minaccia con l'uso di pistola, aggressioni con uso di coltello, bastone o comunque di armi occasionali che sono quelle maggiormente utilizzate da parte di aggressori che non hanno premeditato la loro azione offensiva. Ed i maestri hanno disquisito sul “buon metodo” di autodifesa, composto da alcuni principi logici che si basano sulla prevenzione, conoscenza del corpo umano e delle sue potenzialità e su alcune considerazioni di biomeccanica sempre del corpo umano che con l’aggiunta delle tecniche possono ampliarne e facilitarne l’efficacia di applicazione. In sintesi, prevenzione, conoscenza, aggressione e difesa per non farsi trovare impreparati, le fasi in cui si può riassumere l’autodifesa. “L’apprendimento e lo sviluppo di queste tecniche sono di facile assimilazione e molto pratiche anche con soggetti poco allenati perché ripercorrono gesti e movimenti comuni della vita quotidiana – ha precisato il maestro Angelo Dambrosio. Le mani possono essere utilizzate per colpire in varie direzioni o come pinze che possono afferrare con modulazione di forza e intensità, e conoscendo i punti critici del corpo umano solo apprendendo pochi schemi ciascuno potrebbe applicarli in caso di bisogno evitando possibili tristi conseguenze”. E a confermare la validità dell’MGA, è la scelta da parte del ministero competente di utilizzarlo per l’addestramento della polizia penitenziaria. Antonio Centonze

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