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ANTONIO CENTONZE


25 Giugno 2014

Marco Conti e Roberto Sanna a Miglionico per presentare i loro romanzi  
di Antonio Centonze

MIGLIONICO. Una serata in compagnia di due autori sardi. La sala auditorium del Castello, nel week end ultimo, ha visto la presentazione delle opere ultime di due scrittori cagliaritani. Roberto Sanna e Marco Conti da Cagliari sono giunti a Migliorino per presentare le loro ultime fatiche letterarie. Una serata organizzata dalla Proloco con il patrocinio del comune per la presentazione di “Joseph e Lia, la mia vita precedente a Mauthausen” scritto da Roberto Sanna e “Tempi Sospesi”, seconda fatica letteraria dopo il libro “Dalle ceneri della fenice” di Marco Conti, classe 1985. Editi dalla casa editrice Amico Libro di Montescaglioso, del presidente Giuseppe Bellone presente alla serata, i libri sono stati introdotti e presentati con maestria dalla cantante lirica Anna Maria Manzara, aiutata nelle letture da un sottofondo musicale interpretato da Cosimo Maragno, Giovanni Scasciamacchia e Camillo Salerno, particolarmente gradito al pubblico intervenuto. Roberto Sanna, classe 1974, da sempre nel campo dell’editoria oltre alla passione per i libri coltiva quella per i cani, gli angeli e gli abbracci. Nella sua opera prima, si cimenta nella narrazione di un episodio realmente accadutogli durante una seduta psichica di regressione temporale. ”Joseph e Lia, la mia vita precedente a Mauthausen”, è una storia profonda, intrigante, a tratti poetica e nel complesso estremamente inquietante. E’ un racconto in cui l’autore mostra le due facce dell’essere umano quando arriva all’ultimo stadio della degradazione fisica e morale. La narrazione si snoda pian piano rivelando al lettore le atrocità commesse dagli aguzzini nazisti e subite dai reclusi con incredibile rassegnazione. A seguire, la presentazione di “Tempi sospesi” di Marco Conti, laureato in Scienze dei Servizi Sociali nel 2008, ed oggi apprezzato Assistente sociale presso la casa famiglia per minori e adolescenti di Esterzili (NU) e i centri di medicina riabilitativa CMF e Santa Lucia. Il suo secondo romanzo, è una storia semplice e dai tratti vagamente fiabeschi. L’autore ci propone una storia avvolgente, da leggere tutta d'un fiato dove i personaggi suscitano subito un’empatia con il lettore. E’ la storia di un amore finito; un amore che giunge al capolinea, come spesso succede e che disorienta. Narra di come i protagonisti facciano enormi fatiche nel vivere serenamente il loro presente. Protagonista del romanzo di Conti è Edoardo. Un uomo di circa 30 anni, scrittore ed appassionato di lettura oltre che assistente sociale, proprio come l’autore. Un uomo che ascolta solo musica italiana e che aveva già pubblicato un libro, proprio come Marco Conti. E’ un romanzo autobiografico? Edoardo aveva un amore, forse un grande amore, Giulia, ma un giorno è andata via! Nei suoi occhi ora c'è un vuoto, per quell'amore perduto, forse ingiustamente, e non basta sempre una quattro formaggi gigante e una birra fredda per consolarsi o andare a vedere un film al cinema da solo per tirarsi su. Ora Edoardo non può più fare quello che qualche mese prima faceva quotidianamente. Quindi decide di mollare tutto, per un po’ di giorni, di prendersi una settimana di vacanza dal lavoro e andare a ritrovare se stesso e la voglia di ricominciare lontano dalla città. Il suo intento è quello di fuggire dalla monotonia della quotidianità per dedicarsi solamente alla scrittura. Un lago, la stanza numero quattro, un pontile in legno, una locanda senza troppe pretese. In questo scenario ora corre Edo, alla ricerca della rinascita, di una nuova occasione per sentirsi vivo, senza angosce, col desiderio di scrivere una nuova storia, un nuovo capitolo della propria vita. E nella vita di Edoardo appare qualcuna in grado di fargli superare, il suo disorientamento. Questa sembra essere Anna. Antonio Centonze

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