ANTONIO CENTONZE

23 DICEMBRE 2020

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"Ingiusto accusarci, il coro è consentito"

MIGLIONICO. Il parroco non ci sta che il coro venga additato come responsabile dei nuovi contagi. In merito all’articolo pubblicato ieri dal nostro giornale in cui si segnalava un’impennata del numero dei contagi nella cittadina del Malconsiglio, don Mark, parroco della comunità che conta circa 2500 abitanti, ci ha tenuto a precisare e difendere il coro parrocchiale, a suo dire accusato ingiustamente avendo operato rispettando tutte le regole impartite dai DPCM. “La nostra comunità, ha precisato don Mark, dai primi giorni di settembre, è stata chiamata alla “lotta” contro questo nemico comune, il COVID-19. Il popolo miglionichese ha sempre fatto del rispetto delle norme e delle leggi il suo punto di forza, a maggior ragione nell’ambito di questa emergenza. L’istituzione Chiesa, al contempo, si è adeguata alla normativa vigente in materia e ha rispettato scrupolosamente i protocolli dettati dai DPCM prima, e dalla CEI poi. Proprio riguardo al penultimo DPCM, pubblicato in gazzetta ufficiale il 3/12/20, si afferma che l’ingresso nelle Chiese resta contingentato con un numero massimo di ingresso di fedeli e, inoltre, permane l’obbligo di indossare la mascherina e tutti i DPI, in coerenza alle attività ecclesiastiche. Sempre nell’allegato 1 art. 4.1.3, è ribadito l’obbligo di mantenere la distanza di sicurezza, in riferimento anche, alle funzioni religiose, prima fra tutte il coro. Quindi, come qualcuno ha evidenziato, sbagliando, le norme in oggetto consentivano l’attività di coro. La Chiesa Madre, nelle mie di vesti di parroco di Miglionico, in ottemperanza alle norme vigenti, ha fatto rispettare nel modo più scrupoloso possibile tutte le restrizioni prescritte”. “In una fase così concitata e complessa - conclude don Mark, quale è quest’emergenza, cercare di attribuire delle colpe riguardo alla nascita di focolai, all’interno della nostra comunità, è l’ultima cosa che i nostri cittadini e fedeli si aspettano. Bisogna combattere insieme tutti uniti senza accusarsi l’un l’altro. In questo modo si rischia di innescare, la fantomatica “caccia all’untore”, disgregando il senso di comunità che ci contraddistingue. Per dovere di cronaca devo aggiungere che la chiesa, periodicamente, è stata oggetto di sanificazione da parte delle autorità competenti, di cui l’ultima l’8/12/20. Inoltre, dopo ogni celebrazione religiosa, avviene un’ulteriore sanificazione dell’ambiente. Accusare quindi il coro, appare poco gentile nei confronti di una comunità di fedeli e non, che hanno sempre rispettato le regole. Appare, altresì, ancora meno galante, quest’attività di “protesta” verso un’Istituzione che si è adeguata sin dal primo giorno alle restrizioni e ha assicurato la sicurezza dei fedeli che hanno preso parte ad ogni cerimonia religiosa”.

Created by Antonio Labriola-Mail - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 31037