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  LO SAPEVATE CHE...  
  Massimo D'Alema Emanuele Calviello U scettabann' Nino Taranto Castello del Buonconsiglio  
  I Miglionico A. Centone (Paese mio) Giovanni Corazzo Varie  
  Zanardelli 1902 Ultimi cognomi degli immigrati negli USA provevienti dalla città di Miglionico Bona di Guglielmo di Odorisio da Miglionico Miglionico su "La riscossa" del 1897  
 

- Massimo D'Alema, ex capo del governo italiano, è di origine miglionichese? Suo nonno, infatti, Nicola D'Alema, maestro elementare, prima e direttore e ispettore didattico successivamente, nacque a Miglionico il 6 marzo 1861 da dove fu trasferito al Nord, a Ravenna, nel 1916. La casa dove abitava si trova in Via Santa Maria delle Grazie al numero civico 10, attualmente abitata dalla famiglia di Sabino Canterino.
Nelle sue varie dichiarazioni, durante la visita a Miglionico il 3 febbraio 1999, dove ha ricevuto la cittadinanza onoraria, Massimo D'Alema ha affermato, tra l'altro: "Con orgoglio mi chiamo D'Alema...Questa di Miglionico è gente onesta, laboriosa e forte di carattere: forse la durezza del mio carattere nasce proprio qui...Le mie zie Angiola e Maria saranno certamente contente di questo vostro gesto e ne sarebbe stato contento mio padre che da piccoli spiegò a me e a mio fratello quanto dovevamo sentirci orgogliosi delle nostri radici...Mio padre Giuseppe è nato lontano da qui [a Ravenna il 1° maggio 1917], ma ci è sempre tornato e io mi sento legato a questa storia...Credo alle radici, ai legami, alle storie familiari; forse sono un conservatore, ma credo che quando le radici sono ben piantate è più facile affrontare le sfide...A Miglionico da ragazzo ci venivo spesso; mio nonno mi portò, ancora adolescente, nei Sassi di Matera per vedere la vera miseria".

 
 

- Miglionico è uno dei pochi centri d'Italia in cui vi è il banditore pubblico.

Manuel' 'u scettabbann', ovvero Emanuele Calviello, ogni giorno annuncia a tutta la popolazione, recandosi nelle principali vie del paese, la vendita di mercanzie a prezzi favorevoli che si effettua nella piazza della frutta, del pesce o nei negozi del paese. Per ascoltare un tipico bando d' Manuel'  CLICCA QUI e QUI
Leggi l'articolo su Manuel' scritto da Dino Centonze e pubblicato su Il quotidiano della Basilicata il
14.07.09 (Addio all’ultimo banditore).

 
 

Nino Taranto, famoso attore napoletano, nacque a Miglionico. I suoi genitori facevano parte di una compagnia teatrale che in quella circostanza era presente nel nostro paese. La sua nascita, però, fu denunziata, dopo alcuni giorni, nel comune di Napoli (questo è quanto affermano alcuni anziani). La notizia, perciò, merita di essere approfondita e controllata.

 
 

VARIE
- Nel nostro paese, fino al secolo scorso, erano presenti 36 chiese, di cui 20 sparse nelle campagne.
- Sei miglionichesi (
Ferdinando Bianco, Pietro Pecora,  Carmine Sivilia, Leonardantonio Munno, Pietro Sivilia e Giuseppe Musillo
) presero parte alla Breccia di Porta Pia (1870) cui fu assegnata una medaglia d'argento.
- Nel territorio della Madonna della Porticella, nel 1848, fu ucciso un antenato di Mons. Giacomo Palombella, già arcivescovo di Matera, dove era di stanza il 41° gruppo carbonaro, allocato nella casetta della famiglia Onorati.
- A Miglionico sono presenti 16 confessioni protestanti.
- La costruzione della Chiesa Evangelica Battista fu realizzata nel 1871.
- Su una parete della Chiesa della SS. Trinità è scritto un sonetto spagnolo (1826) dedicato dall'autore alla sua bella.
- I miglionichesi residenti all'estero che hanno diritto di voto sono così distribuiti: Germania (55), Usa (31), Venezuela (22), Argentina (6), Francia (5), Svizzera (5), Uruguay (4), Inghilterra (2), Iran (1), Repubblica di Singapore (1), Repubblica di Panama (1), Belgio (1).

 
 

A Trento, in contrapposizione al nostro Castello del Malconsiglio vi è il Castello del Buonconsiglio, carico di storia in ogni sua pietra, che offre mille spunti all'interesse di qualsiasi visitatore. Deve la sua denominazione al dosso roccioso su cui venne eretto a ridosso delle mura urbane duecentesche, che era denominato Malconsey. Sul finire del 1300, quando ormai era svanita la memoria dell'origine della denominazione, si preferì qualcosa di più ottimistico e il Malconsey divenne Boniconsilii, ossia il Buonconsiglio.Il nucleo originario del castello fu fatto realizzare da Sodegerio da Tito, podestà di Trento: i lavori iniziarono nell'anno 1239 e il vescovo Egnone di Appiano ne entrò in possesso nel 1255. La struttura sorse sulla base dei resti della Torre di Augusto, una costruzione d'epoca romana eretta tra la Porta dell'Aquila e la Porta di S. Martino (di quest'ultima si è persa oggi qualsiasi traccia). Del nucleo originario sono rimaste ben poche immagini: tra queste un ricamo su un paramento sacro del vescovo Giorgio di Liechtenstein (1390-1419) e alcuni affreschi della torre dell'Aquila risalenti agli inizi del '400. La struttura primaria fu modificata da numerosi rifacimenti. I più importanti furono quelli sotto il vescovo Giovanni Hinderbach (1465-1486), che portarono alla realizzazione del loggiato interno di stile rinascimentale, e sotto il cardinale Bernardo Clesio che fece affiancare alla struttura originale l'immenso quanto splendido Palazzo Magno che conferì al castello maggiore imponenza. Il Castello del Buonconsiglio subì nel 1796 una breve occupazione delle truppe napoleoniche, successivamente fu destinato dall'impero austriaco a caserma; nel 1918 lo Stato ne acquisì la proprietà che passò alla Provincia solo nel 1974. (Ringrazio per il contributo Antonio Centonze).Per approfondire le conoscenze relative al Castello del Buonconsiglio di Trento clicca qui:http://www.arcidiocesi.trento.it/arte/trento_fr_castello_buonconsiglio.htm

 
 

Giovanni CorazzoGiovanni Corazzo, nato a Miglionico il 02.12.1900, un nostro concittadino che a Bari confezionava scarpe su misura. Era un abilissimo artigiano del quale si servì anche Casa Savoia ordinando un paio di scarpe per la Regina Elena. Il tutto è documentato da fonti possedute dalla figlia Silvia (vedi Foto Ricordi Sei le  foto 574 e foto 575)

 
 

Antonio Centonze, un nostro concittadino, ha tradotto in dialetto miglionichese la canzone Paese mio, cantata dai Ricchi e Poveri. E' un testo molto suggestivo, soprattutto per chi e' andato via (suo malgrado) dal suo paese, ma che porta sempre nel cuore il ricordo della sua gente, delle sue vie, delle sue piazze, dei giochi della sua infanzia, ecc.. Ogni volta che si ascolta questa canzone e si è lontani dalla propria città natale, ascoltarla e leggerla dà dei brividi non indifferenti !!  

Ricchi e Poveri
PAESE MIO
  
Paese mio che stai sulla collina
disteso come un vecchio addormentato
la noia, l'abbandono,  il niente
son la tua malattia
paese mio ti lascio: io vado via.
 Che sarà, che sarà, che sarà
che sarà della mia vita
chi lo sa, so far
tutto o forse niente
da domani si vedrà e sarà
sarà quel che sarà.
 Gli amici miei son quasi tutti via
e gli altri partiranno dopo me;
peccato perché stavo bene in loro compagnia,
ma tutto passa, tutto se ne va.
Che sarà, che sarà, che sarà
che sarà della mia vita chi lo sa:
con me porto la chitarra
se la notte piangerò
una nenia di paese suonerò.
 Amore mio ti bacio sulla bocca,
che fu la fonte del mio primo amor;
ti do l'appuntamento come
quando non lo so,
ma so soltanto che ritornerò.
 Che sarà, che sarà, che sarà
che sarà della mia vita
chi lo sa, so far
tutto o forse niente
da domani si vedrà e sarà
sarà quel che sarà.    

Testo in M'ggnu'nu'cues':
LU PUA'IS MI'.
 

Pua'is mi' ca sta' sop' a' la culluin' st'nnut' com' a nu vuecch' addurmusciut' la pucundri', l'abbandon'  e nient'
so' la malatia to'
puais' mi' t' lass' e m'n' voch'. Ce da' iess', ce da' iess', ce da iess'
ce da iess' d' la vita me'
ci l' sap'? Sa cce fa'
tutt' e fors' nudd',
da cuanne' cra' s'dda' v'de' e da' ie'ss
cudd' ca da iess'. L'amici mi' s' n' vonn' sciut' quas' tutt' quant'
e l'olt' vonn' a parti' dopp' d' me;
ce p'ccat' p'cche' stev' buon' 'nsiem a lor',
ma tutt' pass' e tutt' s' n' va. Ce da iess', ce da iess', ce da iess'
ce da ieess' d' la vita me ci l' sap' ? Ch'  me port' la ch'tarr'
e ci' la nott' m' ven' da chiange
'na canzon' d' lu puais' mi gghie sunuà!
Amor mi' t' doch' nu buaac sop' a la vocch',
ca fu la fond' d' lu pruim' amor' mi';
t' doch' l'appuntuamuent com'
e quann' na n l' sacce,
ma sacce sc'chitt' ca prim' o po'  ghie' turnuà'. Ce da iess', ce da iess', ce da iess'
ce da iess' d' la vita me'
ci l' sap' ? Sacce fà
tutt' e fors' nudd',
da cuanne cra s'dda' v'de' e da iess'
cudd' ca da iess'.

 
  I MIGLIONICO.
In Italia ci sono ben 393 famiglie che portano il cognome "Miglionico" e sono distribuite in ben 112 comuni..
Grazie al ContaCognome di Virgilio che analizza l'elenco telefonico Telecom, abbiamo scoperto alcune inedite curiosità sul nostro paese.
Le città italiane preferite dai "MIGLIONICO" risultano essere nell'ordine Potenza (65), Altamura (49) e San Giovanni Rotondo (32).
La provincia italiana dove "MIGLIONICO" è più presente è quella di Potenza con ben 111 utenze ripartite in 18 comuni:
Abriola 1, Acerenza 5, Avigliano 2, Banzi, 1Brienza 3, Calvello 1, Lavello 1, Pignola 7, Potenza 65, Rionero In Vulture 2, Ruoti 2, Sasso Di Castalda 2, iSatriano Di Lucania 13,  Tito 1, Tolve 1, Vaglio Basilicata 1 , Venosa 1, Viggiano;
la provincia di BARI con 64 utenti in 7 comuni:
Altamura 49, Bari 3, Castellana G
rotte 1, Gravina In Puglia 5, Modugno, Trani 4, Valenzano 1;
la provincia di FOGGIA con 63 utenti in 5 comuni:
Foggia 4, Rodi Garganico 12, San Giovanni Rotondo 32, Vico Del Gargano 12, Vieste 3;
la provincia di ROMA con 38 utenti in 9 comuni:
Bracciano 1, Cave 1, Cerveteri 1, Civitavecchia 3, Montecompatri 1, Monterotondo 1, Pomezia 1, Roma 28 , Sant'Angelo Romano 1;
la provincia di MILANO con 37 utenti in 12 comuni:
Camparada 1, Carate Brianza 1, Cinisello  Balsamo 6, Corsico 4, Desio 5, Milano 6, Noviglio 1, Paderno Dugnano 2, Rozzano 1, Senago 2, Sesto San Giovanni 7, Verano Brianza 1.
In provincia di MATERA, della quale MIGLIONICO fa parte, solo 16 utenti in 3 comuni:
Matera 12, Salandra 2, Tricarico 2.

...a MIGLIONICO, non c'è nessun MIGLIONICO !

Il cognome più "comune" a Miglionico
Dall'elenco telefonico di Telecom Italia il cognome più comune  a Miglionico risulta essere VENTURA con 27 utenze registrate, seguito a ruota da CENTONZE con 26.
 
 

Giuseppe ZanardelliMatera 24 Settembre 1902 - "...La conseguenza fu che, il giorno dell’arrivo di Zanardelli, cioè la Un momento della storica visita del Presidente del Consiglio Giuseppe Zanardelli in Basilicata (1902) mattina del 24 settembre, molti “zappatori” se ne andarono regolarmente in campagna, proprio mentre uscivano di città anche il Sindaco, il dott. Manfredi, il comm. Ridola, l’assessore cav. Tortorelli, il dott. Sarra e l’avv. De Ruggieri, tutti diretti verso Altamura, ad accogliere trionfalmente il Presidente in arrivo. Intanto, ma solo nella tarda mattinata, la città cominciava ad esporre bandiere e cartelli. Poi arrivarono delegazioni dai paesi e la banda di Miglionico cominciò a fare il giro di piazza Plebiscito, oggi piazza Vittorio Veneto. Quindi, e solo nel pomeriggio, verso le ore 19,30, il corteo del Presidente, formato da ben 20 carrozze, dopo aver imboccato via XX Settembre, attraversò largo Plebiscito, passò per via San Francesco e piazza Vittorio Emanuele III (oggi del Sedile), e si avviò per via Duomo..."
Da: Giovanni Caserta - GIUSEPPE ZANARDELLI: UN VIAGGIO NELLA TERRA IN CUI LA PAZIENZA FU PIÙ GRANDE DELLA MISERIA (14-30 SETTEMBRE 1902).
                          dal sito web: http://www.consiglio.basilicata.it/pubblicazioni/zanardelli/05.pdf

 
 

Nel testo del Prof. Raffaele GalvanicoFonti per la storia della medicina e della chirurgia per il Regno di Napoli nel periodo Angioino (a. 1273-1410), Ed. L’Arte Tipografica, 1962, Napoli (collana Università degli studi di Napoli)” è citata una signora di Miglionico Bona di Guglielmo di Odorisio da Miglionico: “ Una visibilità tutta diversa è stata concessa alle Mulieres Salernitanae; signore che furono ammesse a frequentare la Scuola Medica Salernitana, e che in alcuni casi ne divennero docenti, i cui nomi echeggiano altisonanti nella pagine dei testi di Storia della Medicina: Trotula de’ Ruggiero, Abella di Castellomata, Rebecca Guarna, Mercuriade, Costanza Calenda, et alterae. (De Renzi, 1852-59: vol. 1., 159-160) bIl ricchissimo Archivio Angioino ha traghettato una polposa documentazione sulla presenza di donne-medico tra il XIII e il XV secolo nel Regno di Napoli. Ben 24 nomi di chirurghe sono tornati alla luce. Tredici di esse possedevano una precisa licenza per praticare la chirurgia sulle donne ed occuparsi di precise questioni attinenti la ginecologia e le malattie delle mammelle. Sei sono catalogate nei documenti quali ydiotae, con esplicito riferimento all’incapacità a leggere il latino, se non addirittura il vernacolo. Nessuna è esplicitamente definita come litterata. (Calvanico, 1962) (7)
(7) Nel lavoro di Calvanico possono essere identificati i seguenti nomi, accompagnati dai numeri diregistrazione: Adelicia da Capua (3006); Bona di Guglielmo di Odorisio da Miglionico (3119); Clarice di Durisio da Foggia (3127); Costanza da Barletta (1168, 1209); Francesca, moglie di Matteo da Romano di Salerno, passata alla storia come S. Francesca Romana (1321-22, 1451, 1872, 1874); Francesca, moglie di Vestis (916); Gemma da Molfetta (1981); Isabella da Ocre (3195); Lauretta, moglie di Giovanni da Ponte da Saracena (1413, 2023, 20269; Letizia di Manso da Friano (3072); Mabilia di Scarpa da S. Maria (3327, 3371, 3406); Margherita di Napoli, da S. Maria (3534); Margherita de Ruga (3572, 3620) ; Margherita da Venosa (3226); Maria Gallicia (1165, 1234); Maria Incarnata (3571); Polisena de Troya (3598, 3610); Raymunda de Taberna (3643); Sabella di Ocro (o di Erro) (3071); Sibilla de Afflicto di Benevento (3407); Sibilia da S. Giovanni Rotondo (3227); Trotta di Troya (966); Venturella Consinata (o Cisinato) (1875); Vigorita da Rossano (3512). Sono noti, inoltre Cusina di Pastino (registro angioino n. 318 anni 1338-39 D, carta 90 retro) e Mobilia Scarpa(anno 1338). In Regesta Neapolitana si legge di una certa Anna, medica de Balusano (RN, doc.23, 923).

Autore

 Calvanico Raffaele (a cura di)

Paese d'origine

 Italia

Titolo comlpeto

 Fonti per la storia della medicina e della chirurgia per il Regno di Napoli nel periodo Angioino (a. 1273-1410)

Titolo originale

 

Traduttore

 

Introduzione

 Dell'autore

Editore

 L'Arte Tipografica

Anno ediz.

 1962

N° Volumi:

 1

Luogo

 Napoli

Carte Geograf.

 

Collana

 Università degli Studi di Napoli

N° Collana

 

Illustrazioni

 

Soggetto

 

Ambiente

 

Paese

 Napoli

Note

 

 
     
 

Created by Antonio Labriola, 10 Luglio 1999.  Via F.sco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375