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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI

13 Settembre 2014
Miglionico
Il celebre Crocifisso di Miglionico su "La Domenica"
di Giacomo Amati

MIGLIONICO. E’ il giorno d’esaltazione della santa Croce di Cristo. La Chiesa cattolica, domenica 14 settembre,  ne celebra la ricorrenza e i fedeli miglionichesi che si recheranno nella chiesa Madre di Santa Maria Maggiore per partecipare alla celebrazione della santa messa (alle 11), a cura di don Giuseppe Tarasco, potranno ammirare, nel foglietto, “La Domenica”, che viene distribuito ai presenti, la sacra Immagine del Crocifisso che si venera a Miglionico il 3 maggio di ogni anno. Qual è il significato religioso di questa celebrazione? La spiegazione ce la offre il concittadino Mimmo Sarli, appassionato di storia religiosa che, dagli anni Settanta vive a Roma, ove svolge l’attività lavorativa di bancario. “In questo giorno – spiega – si festeggia il trionfo della croce che è segno e strumento della nostra salvezza. La festa ha origine in Terra Santa nei primi secoli dopo Cristo. Costantino, primo imperatore romano convertitosi al Cristianesimo, aveva fatto costruire a Gerusalemme una basilica sul Golgota e un’altra sul Sepolcro di Cristo risorto. La dedicazione di queste basiliche avvenne proprio il 14 settembre dell’anno 335. A Miglionico, invece –continua Sarli – il 3 maggio si festeggia il ritrovamento della Croce da parte di Santa Elena (madre dell’imperatore Costantino). L’epoca del ritrovamento va collocato nel periodo compreso tra gli anni 333 e 380, durante i lavori di scavo che la Santa aveva fatto effettuare nella zona bassa del monte Golgota”. Cosa simboleggia la Croce? “Esprime il senso profondo dell’essere e del vivere cristiano- spiega Sarli – e dice tutto sull’amore di Dio, di Cristo e di noi”. Qual è il suo significato oggi? “La liturgia – conclude Sarli – ci aiuta a capire il senso cristiano della Croce: esprime un messaggio d’amore per l’umanità, ma anche di perdono”. Da parte sua, Nino Comanda, quale priore della locale confraternita del SS. Crocifisso, osserva come l’Icona del SS. Crocifisso sia rappresentata da una pregiata scultura lignea, attribuita allo scultore francescano Frate Umile da Petralia Soprana (Palermo, 1629). L’opera gli fu commissionata da Padre Eufemio da Miglionico, come segno di riconoscenza per lo scampato pericolo susseguente a un terremoto che, però, non arrecò danni alla chiesa del monastero francescano miglionichese. “La festa del Crocifisso – spiega Comanda – è un appuntamento religioso importante: rappresenta un momento di riflessione sulla morte e sulla resurrezione di Gesù, nonché sull’accettazione della croce quotidiana, come capacità di vivere all’insegna dell’altruismo e della generosità. Lo scorso 23 maggio, la nostra confraternita ha ricevuto la benedizione apostolica, su pergamena, da parte di sua santità, papa Francesco. La festività del 14 settembre coincide col diciottesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale del nostro parroco, don Giuseppe Tarasco, cui rivolgiamo i nostri più affettuosi auguri”. Giova precisare, infine, che il 27 aprile del 1991, in occasione della visita a Matera di papa Giovanni Paolo II, la sacra Immagine del SS. Crocifisso, con una corona d’oro, impreziosita da 25 lacrime di rubini sul capo, donata dall’orefice miglionichese, Mimmo Guida, fu esposta sull’altare, in piazza Matteotti, ove ebbe la benedizione da parte del Pontefice. Giacomo Amati

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