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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI

4 Ottobre 2014
 Miglionico
 Il Comune batte cassa
di Giacomo Amati

MIGLIONICO. Il Comune batte cassa. Nel giro di poche settimane, i contribuenti miglionichesi dovranno compilare i bollettini delle tasse e pagare per i servizi a domanda individuale di cui beneficiano. Si tratta di effettuare ben tre versamenti: sono relativi alla Tari (Tributo amministrativo rifiuti); all’Imu (Imposta immobiliare utenze, che ha sostituito la vecchia Ici); alla Tasi (Tributo amministrativo per i servizi individuali, a carico dei proprietari e possessori degli immobili). I relativi regolamenti e le quote delle aliquote da versare nelle casse comunali sono state deliberate nell’ultima seduta del Consiglio comunale col voto favorevole della maggioranza di centrosinistra che sostiene il sindaco Angelo Buono (Pd). Voto contrario, invece, da parte del gruppo della minoranza del Movimento 5 Stelle. In virtù di quelle che sono le stime ministeriali, l’ente comunale dovrebbe incassare complessivamente la somma di 755 mila euro: 95 mila euro quale tributo Tasi (aliquota al 2,5 per mille); 300 mila euro, invece, entreranno nelle anemiche casse comunali, per la riscossione dell’Imu che riguarda solo le seconde case ed eventualmente altri alloggi di proprietà (aliquota al 10,6 per mille); la somma di 360 mila euro, infine, è prevista come introito della riscossione della Tari. Quest’ultimo tributo viene pagato sulla base di due parametri essenziali che riguardano la composizione di ciascun nucleo familiare e il numero dei metri quadrati dell’alloggio, in cui si abita. Giova precisare che, a partire da quest’anno, sono state previste delle agevolazioni a favore dei lavoratori e degli studenti che non risiedono in loco da almeno sei mesi: per loro, ci saranno le esenzioni. Da parte loro, i tre consiglieri comunali di minoranza del M5S hanno motivato il loro voto contrario, giudicando eccessivamente alte le aliquote delle tasse. Il sindaco Buono ha spiegato che la scelta di predisporre tali aliquote è correlata alla necessità di tenere in regola i conti comunali: “In questi ultimi quattro anni – ha affermato – siamo stati costretti a subire un taglio di quasi quattrocentomila euro dei trasferimenti statali, il che ha comportato, di conseguenza, una forte limitazione della nostra capacità di intervento relativamente all’erogazione dei servizi comunali che, comunque, sono stati garantiti tra vari sacrifici di natura economica”. Da qui il dovere di attuare una politica finanziaria all’insegna del risparmio e dell’austerità: “Personalmente, ha dichiarato il sindaco,  ho rinunciato a riscuotere tante spettanze economiche e rimborsi correlati alla mia carica di amministratore comunale. Le finanze comunali miglioreranno tra un paio di anni e sarà allora che cominceremo a vedere la luce”. Giacomo Amati

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