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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI

8 Ottobre 2014
  Miglionico Calcio
 Continua a splendere la stella del Miglionico
di Giacomo Amati

MIGLIONICO. Continua a splendere la stella del Miglionico che, giocando con coraggio e la personalità di una squadra matura, cosciente dei suoi mezzi tecnici, è uscito a testa alta dalla difficile sfida in trasferta contro il quotato Rotonda, conquistando un prezioso pareggio (2-2). Costretta a giocare con una formazione rimaneggiata per la duplice assenza del bomber Fausto Dametti e del forte mediano Pietro Carrera, la squadra di mister Domenico D’Angelo, per lunghi tratti della gara, ha messo alle corde gli avversari, chiudendo in vantaggio (0-1) il primo tempo, grazie al gol firmato da Michele Grieco, il “cervello” del centrocampo, con un bolide su calcio di punizione che non ha dato scampo al portiere avversario. Da cuore in gola, lo sviluppo del match nel corso della ripresa, con i miglionichesi che, dopo aver subito due gol, entrambi su calcio di rigore, hanno avuto il merito di non demoralizzarsi e, cingendo d’assedio l’aria avversaria, sono riusciti ad agguantare il più che meritato pareggio, proprio all’ultimo respiro della gara, con una prodezza di Antonio Battilomo, il “maratoneta” del centrocampo, il quale, con un siluro su calcio di punizione,  ha gonfiato la rete avversaria. Giusto il pareggio finale? “Per la verità – dichiara il dirigente accompagnatore Giovanni Pizzolla -  il risultato di parità ci sta un po’ stretto: per la qualità del gioco espresso, avremmo meritato di vincere, ma, visto l’andamento della partita, alla fine, il bel gol firmato da Battilomo ci ha permesso di tirare un sospiro di sollievo”. Cosa ha detto la sfida col Rotonda? Tre le considerazioni salienti. La prima: il Miglionico ha dimostrato di costituire un collettivo che sa dispiegare un gioco ben organizzato, concreto e funzionale al gol: evidente la mano sapiente del bravo tecnico D’Angelo che è riuscito a trasmettere alla squadra la sua idea di calcio, senza fronzoli, da sviluppare con rapide azioni in verticale per sorprendere al massimo la difesa avversaria. La seconda: i giocatori non privilegiano le azioni individuali fine a se stesse, ma solo se sono funzionali al collettivo; in pratica, la formazione gioca da squadra, prescindendo dagli atleti che, di volta in volta, ne fanno parte. La terza: il collettivo ha fiducia nella sua forza e gioca con determinazione, evidenziando carattere e forza d’animo. Conclusione: si vede che la squadra ha un’anima ed un’identità tecnico e tattica ben precisa. Continuando a percorrere questa strada, ha tutte le carte in regola per disputare un campionato di vertice. Giacomo Amati

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375