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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI

12 Novembre 2014
  Miglionico
La poesia di Giuseppe Ambrosecchia: binomio uomo-vita
di Giacomo Amati

MIGLIONICO. Un “viaggio” intorno all’uomo. Per cercare la gioia della vita. E’ sul binomio uomo-vita che si fonda la poesia di Giuseppe Ambrosecchia (63 anni), materano doc, di professione commercialista, alle prese, sin da giovane, con la passione della sua vita: la poesia. Nel volume, “L’Elisir della vita”, ed. “Amico Libro” di Giuseppe Bellone, Montescaglioso, pubblicato nel giugno 2014, il poeta ne raccoglie ben 85. “Il nucleo ideologico da cui scaturiscono le sue liriche – ha spiegato la professoressa Margherita Lopergolo – nel seminario di presentazione dell’opera, svoltosi nell’auditorium del castello del “Malconsiglio”, è costituito dall’analisi delle molteplici vicende dell’uomo e dagli aspetti dell’ambiente in cui vive. Sotto questo profilo, il suo luogo di nascita, la sua Matera, con il sublime monumento dei Sassi, rappresenta una fonte privilegiata d’ispirazione della sua poesia. Ma, nell’opera di Ambrosecchia – ha continuato Lopergolo – spiccano anche le liriche dedicate agli affetti familiari. Di particolare rilievo sono anche le questioni sociali (emigrazione, mortalità infantile) e gli ambienti naturali. Si tratta di temi che vengono proposti all’attenzione del lettore con toni sempre misurati e delicati”. Sulla stessa lunghezza d’onda s’è dispiegata la disamina della dottoressa Rosa Fioriniello, sottolineando, in particolare, che i versi di Ambrosecchia “scaturiscono dalle sue emozioni e riportano alla luce quei valori antichi del focolare familiare, oggi dimenticati, negati. Il poeta si descrive come uomo, marito, padre, nonno; parla a suo nipote, ai suoi figli, alla sua compagna; racconta dei suoi genitori. Modella come sa fare lo scultore con il suo marmo”. L’itinerario artistico di Ambrosecchia comincia nel 1969, a 18 anni: il volume, “L’Elisir della vita” si apre con la poesia, “Quando l’acqua si farà onda”, scritta nel lontano 1969, e si chiude con la lirica,”L’Anima mia-Ester”, che porta la data del 30 marzo 2014: è una sorta di autobiografia spirituale del poeta. Nella raccolta ci sono poesie di diversa ispirazione, ma legate da un unico denominatore comune: è rappresentato dalla ricerca del significato della vita. Che cosa è la vita? Ebbene, il poeta, prima ancora di interrogare il suo animo sul tema del significato dell’esistenza, risponde con le parole di San Paolo Apostolo che fanno da prefazione al libro: “Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Non fatevi un’idea troppo alta di voi stessi. Se possibile, per quanto questo dipenda da voi, vivete in pace con tutti. Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene”. Da parte sua, il poeta, nel colloquio che fa con se stesso, ci dice che l’elisir della vita, ovvero il segreto per viverla bene sta tutto nella consapevolezza che essa va vissuta all’insegna dell’amore come capacità di prendersi cura del prossimo. In fondo, per Ambrosecchia, la vita è come scrivere una poesia: è un’opera magica volta a donare agli altri ciò che è bello e buono. Il valore della vita non sta nella sua durata, ma nell’uso che ne facciamo. Poi, la conclusione della manifestazione, contraddistinta da un altro toccante momento: la poetessa miglionichese, Nunzia Dimarsico, ha donato al collega Ambrosecchia la poesia, “Il Coraggio”, nella quale esorta l’uomo a vivere la vita sempre con nobiltà d’animo, anche nelle situazioni di difficoltà. Giacomo Amati

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