MIGLIONICO
Il comparto olivicolo traccia un primo bilancio della stagione che è appena comiciata
Olio, un’ottima annata
Soddisfazione tra i produttori per la raccolta in corso
 

Nino ComandaMIGLIONICO. C’è soddisfazione tra gli olivicoltori miglionichesi che, da alcuni giorni, con un po’ d’anticipo rispetto agli anni passati, hanno dato inizio alla campagna della raccolta delle olive. Si prefigura un’annata d’eccellenza: contrariamente all’anno scorso, infatti, “l’oro verde” non è stato attaccato da nessun agente patogeno: le olive sono integre e potranno produrre olio di assoluta qualità, in linea col riconoscimento della bandiera, “Città dell’olio” attribuito a Miglionico nello scorso mese di luglio, in virtù di una coltivazione assolutamente biologica dei campi agricoli. A tal proposito, un autorevole maestro olivicoltore miglionichese, il giovane Francesco Matera (41 anni) sottolinea come la concimazione delle piante, in gran parte dei fondi presenti nelle contrade del paese, venga effettuata con sostanze nutrienti per lo più organiche (letame), coadiuvate, in piccoli quantitativi, da concimi minerali.
Ma, come avviene la raccolta delle olive?
«Il sistema di raccolta nelle nostre campagne - spiega il medico veterinario miglionichese Pietro Salerno (51 anni), olivicoltore per hobby - è fondato in prevalenza su quello tradizionale e con l’utilizzo delle bacchette, alimentate elettricamente da apposite batterie. Invece, quello meccanico integrale che implica l’uso della macchina scuoti raccoglitrice è ancora poco utilizzato».
Quali sono le varietà delle olive più diffuse nelle campagne miglionichesi?
«Sono essenzialmente quattro - precisa il dott. Salerno - sono la “Coratina”, originaria della regione Puglia, il “Leccino”, il “Cioldino” e “l’Ogliarola”. In alcune contrade, ben-ché in quantità limitata, si produce anche la “Majatica” che, a dire il vero, è la varietà più famosa dell’olivicoltura di Ferrandina”.
Da parte sua, Giuseppe Petita (64 anni), altro esperto olivicoltore miglionichese per passione, osserva come l’olivo sia una pianta estremamente longeva che può durare pure un paio di centinaia d’ anni: «Comincia a dare i suoi primi frutti dopo il quarto anno dal suo impianto - precisa - ma la sua piena produttività arriva verso il decimo anno di vita».
Infine, Nino Comanda (69 anni), ex capo dell’invaso di San Giuliano, pure lui olivicoltore per passione, osserva come l’albero dell’olivo prediliga il clima mite e soffra il freddo eccessivo, con temperatura al di sotto dello zero centigradi. «In media - precisa Comanda - per ogni quintale di olive si ottiene intorno ai venti chili di olio».
Intanto, è utile precisare che nei due frantoi presenti in paese, per una macinata da tre quintali di olive, bisognerà pagare circa cinquanta euro, un paio di euro in più rispetto alla somma occorrente negli anni scorsi. Giacomo Amati

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375