Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

21.01.2016

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MIGLIONICO - Il sudore del pane di Carlo Gaudiano
La vita dei contadini come si svolgeva nel secolo scorso nel Materano
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MIGLIONICO. La vita dei contadini, così come si svolgeva nelle campagne della città dei Sassi e inCarlo Gaudiano quella di tutti i paesi del Materano, nel secolo scorso, tra la fine del1800 e l’inizio del 1900, è il tema di fondo al centro del libro “Il sudore del pane”, di Carlo Gaudiano, medico ospedaliero specialista in anestesia, rianimazione ed ematologia. L’opera, ed. “Magister”, Matera, strutturata in nove capitoli, per complessive 72 pagine, ha i caratteri propri sia del saggio che del romanzo. Il racconto è ambientato a Matera, ma rappresenta la storia delle popolazioni lucane. Tra i pregi del libro, spicca quello volto a mettere in evidenza l’identità della gente lucana, contrassegnata dalla cultura del lavoro e dalla tendenza al sacrificio, in vista di un futuro migliore. In particolare, nella sua opera, l’autore descrive il “millenario conflitto di una comunità stratificata in classi sociali, caratterizzata dalle differenze sociali: tra ricchi e poveri, tra chi vuole opprimere e tra chi cerca o difende la libertà; tra chi tenta, nella miseria, di sopravvivere e chi sperpera oltre ogni dovuto; tra la giustizia e l’ingiustizia, tra i vizi e le virtù, tra il male e il bene. L’autore, prendendosi alcune licenze storiche, affida il destino infame di ogni stratificazione sociale a un racconto molto verosimile, nel quale esce prepotente la forza d’animo di alcuni volghi materani che sfidano l’arroganza della residua nobiltà della loro città, della legge e di chi è chiamata a gestirla: avvocati e magistrati”. Il libro, quindi, va oltre la semplice descrizione del rapporto esistente, nella società feudale e piramidale del primo Novecento, tra il proprietario terriero (il padrone) e il bracciante agricolo (il servo della gleba), legati tra loro soltanto da un contratto agrario di mezzadria, in virtù del quale, il sessanta per cento dei prodotti della terra e degli utili di un’azienda agricola spettava al proprietario. L’opera ha una sua “anima” profonda, volta a mettere in luce le “ombre” di una società feudale, senza diritti civili, fondata sulla legge Margherita Lopergolodel più forte. “Protagonista del racconto – spiega la professoressa Margherita Lopergolo – è Francesco Sparafuoco, un eroe per il popolo contadino, capace di impedire che la mezzadria, già di per sé favorevole ai padroni, diventasse ulteriormente vantaggiosa per loro. Il racconto narra il sopruso a carico di alcuni mezzadri, il cui capo è Francesco, nella Matera del 1898, durante il mese di agosto, a conclusione del lavoro della raccolta del grano. Il padrone dei terreni, don Alberto Renna, col quale i mezzadri dividevano il raccolto, reclamò un aumento della quota a lui spettante. Con la reazione dei mezzadri ha inizio una vicenda giudiziaria che vedrà Francesco accusato di diffamazione e di ribellione per essersi rifiutato di consegnare i sacchi di grano al fattore del padrone”. Ovviamente, non sveliamo la conclusione del libro che sembra essere un “romanzo storico manzoniano” per dirla con la professoressa Lopergolo: è affidata al lettore, con la precisazione che il ricavato della vendita del volume sarà devoluto in beneficienza all’associazione onlus, “Un cuore per l’Albania”, di cui l’autore è presidente da 12 anni. Giacomo Amati

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375