Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

1.02.2016

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MIGLIONICO - Istituto comprensivo "Don Donato Gallucci" - Iscrizione alla prima classe della scuola primaria
Scelta del modello del curricolo scolastico
 

MIGLIONICO. Per le famiglie miglionichesi che hanno l’obbligo di iscrivere i propri figli alla prima classe della scuola primaria del locale istituto comprensivo, “Don Donato Gallucci”, in vista del prossimo anno scolastico (2016/2017), è giunto il momento di scegliere il modello scolastico  che, sotto il profilo organizzativo, sia  più efficace e funzionale alla formazione della loro personalità.
Alla luce delle scelte fatte negli anni scorsi, l’orientamento prevalente dei genitori è quello di scegliere tra due modelli di curricolo scolastico: il primo è rappresentato dalle 27 ore settimanali; il secondo, invece, è quello delle 40 ore settimanali, detto anche “Tempo Pieno” o “Tempo Lungo”. Il modello delle 27 ore comporta, per i bambini, una frequenza scolastica che avviene soltanto in orario antimeridiano (dal lunedì al sabato); invece, il modello del “Tempo Pieno” implica una frequenza scolastica giornaliera di otto ore, comprese quelle della mensa scolastica, dal lunedì al venerdì, con il sabato libero, da vivere completamente in famiglia. Quali sono, in sostanza, le differenze essenziali tra le due opzioni? Ebbene, in estrema sintesi, va precisato che il modello delle 27 ore rappresenta la scuola dell’insegnante “tuttologo” ed “onnisciente” . Un modello di insegnante che è poco coerente con l’odierna società della conoscenza. In altre parole, oggi, al cospetto di un sapere sempre più complesso che non richiede di essere acquisito passivamente, ma conquistato dall’alunno, la funzione docente non si esplica più con un semplice e banale atto di trasmissione delle nozioni, ma favorendo la “scoperta” del sapere da parte del bambino. In pratica, il processo di insegnamento-apprendimento richiede all’insegnate una conoscenza approfondita e strutturale di ciascuna disciplina di studio. Competenza, quest’ultima, che, francamente, non può essere garantita, tranne le dovute eccezioni (la maestra Rosa Uricchio e l’ins. Pino Mercurio, ad esempio, sono stati dei super docenti, capaci di insegnare tutte le discipline del curricolo), da un solo insegnante. Ne discende l’opportunità di affidare a più figure di insegnanti la responsabilità del processo di insegnamento-apprendimento. Ed è proprio il modello del Tempo Pieno, con la presenza di almeno due insegnanti, che si dividono equamente le discipline di studio, a rispondere meglio a tale necessità. La scuola a “Tempo Pieno”, con le 40 ore settimanali, quindi, rappresenta il modello scolastico più convincente, per almeno tre ragioni essenziali. La prima: consente di realizzare meglio il principio pedagogico dell’unitarietà del progetto educativo, mettendo in atto l’unitarietà tra il processo di insegnamento-apprendimento che avviene al mattino e quello da attuare al pomeriggio. La seconda: è indubbio che il T. P. offre all’alunno la possibilità di usufruire di tempi di apprendimento decisamente più distesi e coerenti con la didattica della “scoperta”, quella “laboratoriale”, per intenderci, che è volta a favorire la conquista del sapere da parte dell’alunno e non l’accumulo delle semplici nozioni. La scuola, del resto, punta non a riempire, ma a formare la testa del bambino. La terza: Il T. P., infine, permette di soddisfare un’importante esigenza sociale, quella, in particolare, delle famiglie che, per varie ragioni, si dovessero trovare nella condizione di affidare i loro figli alla cura dell’istituzione scuola per un tempo lungo nel corso della giornata. In definitiva, il Tempo Pieno rappresenta un’idea forte e valida di scuola. L’attualità del T. P. è indiscutibile per la sua capacità di rispondere alle esigenze educative della società e dei bambini di oggi. E’ un valore aggiunto per la nostra scuola. Da qui l’auspicio che possa essere scelto dai genitori, in continuità col progetto pedagogico iniziato sette anni fa proprio da quella Maestra con la “M” maiuscola che risponde al nome di Rosa Uricchio che, pur avendo, al massimo livello, le competenze per insegnare tutte le discipline del curricolo, preferì fare, opportunamente e con saggezza, la scelta del Tempo Pieno. Giacomo Amati

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