Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

25.02.2016

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MIGLIONICO
Soli, forse, ma sempre connessi

MIGLIONICO. Soli, forse, ma connessi, sicuramente. E’ la nuova condizione di vita della società d’oggi, ove predomina l’uso del cellulare e del collegamento a Internet. Ovunque, nella maggior parte degli ambienti, ad eccezione del luogo sacro della chiesa, da un po’ di tempo, non si vede altro che una scena dominante: le persone che parlano tramite telefonino. La tendenza si sta diffondendo anche a Miglionico. Per strada, nei negozi, in auto, anche se si è alle prese con la guida della stessa. Per non parlare del campo sportivo: sugli spalti, in pratica, sembra che la visione della partita sia solo un accessorio, un episodio secondario, quasi un semplice pretesto: la maggior parte degli spettatori pare indaffarata a parlare al telefonino, non solo durante l’intervallo tra il primo e il secondo tempo della partita, ma per lunghi tratti della stessa. Si capovolge lo scenario: i protagonisti non sembrano essere più i calciatori in campo, ma gli spettatori in tribuna: sono loro a dominare la scena con i frenetici colloqui telefonici. Ci si mette persino in disparte pur di rispondere allo squillo del cellulare. Sembra quasi che, di fronte al telefonino, tutto diventi secondario. Persino il colloquio con un amico. La stessa scena, più o meno la si vive in casa, nella propria abitazione, ove, pare quasi di vivere “in ritiro”, come fanno i calciatori che, prima di disputare una partita di calcio importante, si isolano per raggiungere il massimo della concentrazione. Con la differenza che ai calciatori, questa situazione capita una volta ogni tanto; invece, per tutti gli altri, tranne le dovute eccezioni (si capisce), accade di frequente, ormai. Eppure, a fronte di questa situazione comunicativa così frenetica, sembra che, nella società italiana, ma non ancora in quella miglionichese, si stia diffondendo la tendenza alla vita in solitudine. Alcune ricerche sociologiche, a tal proposito, parlano di un fenomeno denominato “ritiro sociale”, che si starebbe diffondendo e riguarderebbe, in modo particolare, parecchi adolescenti: vivrebbero, da isolati, nella loro stanza, denominata la “torre”, ove trascorrerebbero la maggior parte del loro tempo libero “incollati” al monitor del computer. Senza contatti sociali significativi, ma in compagnia di Internet. Giacomo Amati

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375