Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

21.03.2016

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MIGLIONICO - Mercoledì 23 marzo, alle 19, nell’auditorium del Castello del Malconsiglio
Assemblea pubblica contro il referendum antitrivelle

MIGLIONICO. Un’assemblea pubblica sul tema del referendum antitrivelle, volta a piegare le ragioni del “Sì”, è stata convocata dal sindaco Angelo Buono per dopodomani, mercoledì 23 marzo, alle 19, nell’auditorium del Castello del Malconsiglio. La Basilicata è una delle nove Regioni promotrici del referendum (le altre otto, sono Puglia, Calabria, Campania, Marche, Molise, Sardegna, Liguria e Veneto) che ha l’obiettivo di cancellare la norma che attualmente consente alle società petrolifere di estrarre petrolio e gas entro le 12 miglia (22 chilometri) marine dalle coste italiane, senza limiti di tempo. L’assemblea sarà presieduta dal presidente del Consiglio regionale di Basilicata, Piero Lacorazza che illustrerà le ragioni della scelta referendaria della nostra Regione e i motivi del “Sì” al referendum del prossimo 17 aprile. Giova precisare che sul tema, nei giorni scorsi, è scesa in campo anche la “Cei” (Conferenza episcopale italiana), annunciando di sostenere i motivi del “Sì” che, sostanzialmente, richiamano i temi della difesa dell’ambiente. In particolare, mons. Filippo Santoro, arcivescovo della diocesi di Taranto, citando l’enciclica papale “Laudato Sì”, osserva che le “piattaforme petrolifere al largo delle coste dell’Adriatico e dello Ionio sono un’ulteriore aggressione ad una realtà già fragile e vanno a intaccare la vocazione legata al mare, al turismo ed alla pesca di un territorio già ferito”. Resta da precisare che all’interno del Pd non è emersa un’unica linea politica: il partito, a livello nazionale, è spaccato in due tronconi, con il leader Matteo Renzi che è per l’astensione al referendum, mentre le nove Regioni promotrici della consultazione referendaria, ovviamente, sono a favore del “Sì”. Insomma, su questo tema il Pd è il partito del “tutti contro tutti”, con l’ex presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi che ha annunciato che voterà “No”, precisando che “ è assolutamente necessario avere una produzione nazionale del petrolio. Se non lo estraiamo noi, nello stesso mare, lo fanno gli altri. Bisogna salvaguardare gli investimenti fatti”. Di diverso parere, invece, è l’on. Civati che dice: “I vescovi dimostrano più coraggio del Partito Democratico. Sul referendum il Pd ha una posizione più arretrata di quella della Cei. Mentre per i vescovi è necessario informare i cittadini, per il Pd, invece, bisogna oscurare o astenersi”. Giacomo Amati

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