Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

24.06.2016

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MIGLIONICO - L'altar'
Splendida poesia di Mimì Daddiego

MIGLIONICO. Il tempo corre veloce nella realtà d’oggi. Ma il poeta miglionichese Mimì Daddiego sembra fermarlo nella sua splendida poesia in dialetto miglionichese, “L’Altar” (Altare), la quarta pubblicata in esclusiva su “Miglionicoweb”. Un componimento poetico fantastico, costituito da 14 versi che ci fanno rivivere i valori della “Civiltà contadina” e che ritraggono la mitica figura del contadino, “scarpa grossa e cervello fino” (geniale), capace di vivere in povertà e in ricchezza, prendendosi cura del suo tomolo (4 mila metri quadri) di terra. Gli bastava. Era sufficiente questa sua “creatura” per vivere in libertà e in modo sereno. L’altare era il luogo in cui il contadino, quotidianamente, “zuopp’ e zuopp” (anche quando era claudicante) si recava a lavorare. Nella poesia, l’altare simboleggia lo spazio del suo lavoro che, fino agli anni Settanta, più o meno, faceva parte della vita di ciascun miglionichese. Nel suo orto, il contadino metteva a dimora i semi della vita: i ceci, le fave, i pomodori, eccetera. Ed era capace di curarne amorevolmente ogni piccolo germoglio. Amava osservare e nutrire quelle sue piante che, poi, avrebbero generato gli alimenti essenziali della sua mensa. La poesia ci fa riflettere sul lavoro del contadino, faticoso, ma appagante e fa gonfiare il cuore del lettore per un’attività lavorativa, poco di moda oggi, ma sempre affascinante. Tra i contadini, infine, Daddiego ricorda l’immagine di colui che col “libro dei salmi sott’ a luvrazz” (sotto il braccio), camminando “a nu cuost” (zoppicando e curvandosi su di un lato) si recava comunque in campagna, nel suo orto: era … “G’sepp’ Lambascion”, Giuseppe Clementelli. Giacomo Amati

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375