Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

22.08.2016

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MIGLIONICO
Le poesie di Mimì Daddiego assicurano fortissime emozioni

MIGLIONICO. Emozioni forti assicurate. Sono garantite dalle stupende poesie in dialetto miglionichese scritte dal poeta Mimì Daddiego. Ieri, domenica, 21 agosto 2016, in esclusiva, sul sito “Miglionicoweb” del prof. Antonio Labriola, ovvero “l’enciclopedia” della storia miglionichese, ne sono state pubblicate altre quattro: “U Pa’les”, “Z Li’n”, “Appnnut a Co’t”, “Nuantanov’ann”. Al centro dei primi due componimenti poetici c’è la descrizione di due “storici” personaggi miglionichesi, noti soprattutto negli anni Cinquanta: erano il porta pacchi e il sacrestano. Invece, nelle altre due liriche, Daddiego mette in luce due tematiche sociali forti: una è rappresentata dall’emancipazione della donna (Appnnut a Co’t); l’altra è costituita dalla condizione di solitudine degli anziani (Nuantanov’ann). Per quanto concerne la questione femminile, va sottolineato che nei decenni scorsi,soprattutto in quelli del dopo guerra, la donna era quasi “assoggettata” all’autorità del marito e viveva, per lo più, in una condizione sociale minoritaria, senza apparente autonomia e senza indipendenza. Il bravo poeta miglionichese in questa meravigliosa poesia “dipinge” questa condizione sociale così degradante della donna e dice al maschio: “Attenzione a non tirare troppo la corda: può spezzarsi”. La poesia, quindi, è un anelito alla liberazione della condizione della donna da ogni situazione di “schiavitù”. Una poesia fantastica che rivendica la parità sociale tra i sessi: “La donna – dice il poeta – non può essere discriminata né può vivere in uno stato di subordinazione rispetto al maschio. Quindi, viene auspicata la “parità di genere”, cioè la parità dei diritti e di dignità tra gli uomini e le donne”. Stupendo! Non meno significativo è il tema della condizione di solitudine degli anziani messa in risalto nella lirica “Nuantanov’ann”. Nella fattispecie, ad ogni modo, il vecchietto in questione esprime tenerezza e prefigura un tipo di “alienazione” e di esclusione sociale più che altro immaginato dal lettore. Conclusione: siamo di fronte a dei versi poetici fenomenali: lasciano il segno. Trasmettono un tumulto di emozioni. Giacomo Amati

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375