GIACOMO AMATI

2 Maggio 2018

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Il problema della fame nel mondo

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MIGLIONICO. Il problema della fame nel mondo. “Gli alimenti ci sono: ne buttiamo 1,3 miliardi di tonnellate all’anno. Ma all’Africa servirebbe fermare le guerre”. Ci sono forti squilibri nella distribuzione della ricchezza: 600 milioni di persone sono obese; 1,3 miliardi di persone sono in sovrappeso; 1/3 di tutta la produzione alimentare viene buttata prima che arrivi al consumo. Oggi a soffrire la fame sono 815 milioni di persone, soprattutto in alcune zone dell’Africa (Niger, Ciad, Camerun, Nigeria, eccetera) in Siria e in Afghanistan. Le cause? Sono riconducibili per lo più alle guerre ed alla povertà. “Per una vita sana e attiva – scrive Milena Gabanelli sul Corriere della Sera del 30 aprile 2018 – l’organismo mediamente ha bisogno di 2.100 calorie al giorno. Oggi 815 milioni di persone mettono nello stomaco poco più di un pugno di riso al giorno (300 calorie). I dati del rapporto Fao, Unicef, Who mostrano un fenomeno in crescita: 38 milioni di affamati in più rispetto al 2015. Se oggi 815 milioni di persone non mangiano, come si potrà sfamare un pianeta che nel 2015 sfiorerà i 10 miliardi di abitanti?” La crisi alimentare più grave al mondo si consuma in Yemen e coinvolge 17 milioni di persone. Guerre e guerriglie sono la causa di malnutrizione. Poi ci sono gli choc climatici e le calamità naturali (cicloni e siccità). “La popolazione mondiale oggi è di 7,5 miliardi, salirà a 8,6 nel 2030, a 9,8 nel 2050. In particolare, si stima che la Nigeria diventerà il Paese più popoloso al mondo (oggi è il settimo). L’Unicef è il principale fornitore di alimenti terapeutici pronti all’uso. L’Ue (Unione europea), invece, ci mette i soldi: è il più grande donatore al mondo (750 milioni di euro nel 2016)”.

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