GIACOMO AMATI

13 Maggio 2018

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Nucleare, le scorie che nessuno vuole

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MIGLIONICO. “Nucleare, le scorie che nessuno vuole”. I rifiuti radioattivi italiani ammontano a 90 mila metri cubi. Attualmente sono stoccati in 8 siti nazionali. Inoltre, ci sono 119 metri cubi, tra i più pericolosi, che sono stati inviati all’estero. “Da qualche giorno – scrive Stefano Agnoli sul Corriere della Sera del 12 maggio 2018 – è ripartito il giro del cerino acceso che riguarda l’ubicazione del deposito delle scorie nucleari italiane che nessuna regione vuole accogliere”. Il problema si trascina dal 2003. Il ministero dello Sviluppo ha indicato dei criteri per individuare il sito più idoneo ad ospitare le scorie: la struttura, poche decine di ettari, non dovrà essere posta entro 5 chilometri dalle coste; deve essere distante dai centri abitati; dovrà essere distante almeno 1 chilometro dalle autostrade e linea ferroviaria; dovrà essere lontana da zone sismiche o alluvionali; non potrà essere sopra i 700 metri di altitudine. L’Italia non può sottrarsi all’obbligo di “stipare da qualche parte i suoi rifiuti. Attualmente, i più pericolosi si trovano all’estero: in Francia ( a La Hague) e in Inghilterra ( a Sellafield), dove sono stati trattati per renderli meno pericolosi. Un’operazione che i francesi e gli inglesi si fanno pagare a caro prezzo. Fino a oggi, per tutti i rifiuti, il contribuente italiano ha speso 1,2 miliardi di euro, ma la cifra è destinata ad aumentare almeno del 50%. I ritardi insomma si pagano e di questo particolare la politica nazionale non pare essere del tutto conscia”.

Created by Antonio Labriola-Mail - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375