GIACOMO AMATI

13 LUGLIO 2018

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Al ristorante senza telefonini

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MIGLIONICO. “Al ristorante senza telefoni. Lasci il cellulare e ricevi libri di poesie: difendiamo il “tete a tete”. L’idea è arrivata guardando i clienti cenare concentrati solo sul proprio telefonino. Ognuno distratto da chiamate, isolato a chattare, come se non avesse una persona di fronte. Conseguenza: è la fine della conversazione conviviale. “Ora, al ristorante “Casa Coppelle” di Roma si può cenare leggendo poesie – scrive Candida Morvillo sul Corriere della Sera del 12 luglio 2018 – declamando versi tra commensali. Si consegna il proprio telefonino, si riceve un libro di poesie. Lo scambio di ostaggi avviene su un vassoio in argento. Vedere le coppie a tavola che non si parlano mi dà una tristezza infinita. Si esce a cena e poi non c’è dialogo”. Al ristorante Coppelle l’iniziativa di sostituire il cellulare con un libro è cominciata con cautela, una sera alla settimana, il martedì per non essere invadenti. Poi, ha avuto successo ed è stata prolungata. Certe sere vengono ritirati anche 20 cellulari. Tra le poesie più richieste, disponibili in più lingue, quelle di Pablo Neruda, seguito da Charles Baudelaire, Eugenio Montale, Alda Merini. Mentre gli inglesi amano riscoprire William Shakespeare. Parlare al telefono mentre si sta a tavola significa considerare più importante o piacevole quell’azione rispetto alla persona che ci sta di fronte.

Created by Antonio Labriola-Mail - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375