L'articolo è stato pubblicato su "Scena" n. 64 - 2° trimestre 2011 (vedi CARMELO GAUDIANO
Commediografo materano
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LE COMMEDIE
La licenza di Natale (dia) La licenza di Natale (ita) (vedi video)Vedi locandina (Lizzano) Fatevi i c....vostri (dia) Fatevi i c....vostri (ita) Scacciatabù (ita) E' solo un sogno (ita) E se ci viene mal di testa (ita) La p'nd'ddet' (Attenti al nome del nascituro)
(ita)
La p'nd'ddet' (Attenti al nome del nascituro)
(dia)
Fai bene e scordatelo. I proverbi non sbagliano mai di C. Gaudiano e A. Piccirillo (ita)
  La commedia "La licenza di Natale" è stata rappresentata il 17 e il 18 Dicembre 2011 a Lizzano (Le) e il 3,4,5, e 6 Febbraio 2012a Fondi (Lt)
Vedi locandina (Fondi)
    La commedia "E' solo un sogno" è stata rappresentata al Piccolo Teatro M. Troisi di Napoli Sabato 10 Novembre 2012        
Meglio l'oblò (corto teatrale) Il dilemma del re (corto sacro) Il mondo dall'alto Il rotto porta il sano Al cuor non si comanda          
                   
                   
Carmelo GaudianoMi chiamo Carmelo Gaudiano; sono un autore materano, di recente associato alla S.IAE.; pertanto posso finalmente far conoscere a tutti le mie commedie teatrali che rischiavano di ammuffire nei cassetti. Quello che mi spinge a venire allo scoperto ed espormi è, nello specifico, l'amore per il teatro educativo eCopertina di "SCENA" per tutti gli uomini e le donne di buona volontà che hanno a cuore la retta formazione delle nuove generazioni. Nel momento storico che stiamo vivendo, nell'assistere al decadimento dei valori, ritengo che ognuno di noi, per quanto possibile, debba adoperarsi per migliorare il mondo. Forse sono un sognatore, ma credo che, per raggiungere tale importante finalità, non ci sia maniera migliore dell'affidarsi (dopo la scuola e la famiglia) al potere comunicativo del teatro che, per fortuna, sfugge ancora all'omologazione del linguaggio, all'informazione deviata che caratterizza questa società dell'apparenza, nonché alla sindrome del progresso e del guadagno ad ogni costo. Così ho deciso di pubblicare le mie commedie in lingua italiana e in vernacolo materano, e mi è successa una cosa bellissima: dopo pochi mesi, la scorsa estate, uno dei miei lavori è stato rappresentato in due comuni del tarantino (Fragagnano e San Marzano, col titolo "Facitivi li fatti vuestti"); successivamente mi hanno scritto alcune compagnie (di Bari, Vercelli e Verona), chiedendomi di poter rappresentare i miei soggetti. Addirittura, il Presidente delle Associazioni Lucane in Cile mi ha scritto entusiasta per manifestarmi la volontà di rappresentare i miei spaccati di Vita, pregni di antiche tradizioni popolari spesso tanto simili in tutto il nostro territorio nazionale. Tutto questo non perché apprezzino l'autore, ma il contenuto di valori che trasuda dalle sue commedie. Chi ama il teatro nella sua vera essenza, non osserva altro che la qualità di un testo. D'altronde, io mi ritengo un umilissimo allievo di Eduardo, in quanto ho potuto frequentare soltanto la scuola del suo pensiero, ed ora cerco con tutte le mie forze di mettere a frutto i suoi insegnamenti per riuscire ad emanciparmi e camminare con le mie gambe. Vi pregherei solo di non fraintendermi non pensiate a secondi fini ... Chi mi conosce sa bene ch~ conservo ancora un'anima infantile, e i bambini, si sa, sono scevri da malignità. Il discorso economico non m'interessa: grazie a Dio non vivo di questo. A riprova di ciò, per le Associazioni con finalità di beneficenza, mi impegno sin d'ora a rimborsare loro quanto mi derivi dalle eventuali rappresentazioni dei miei lavori. Cosa dirvi di più? Spero solo che abbiate la bontà di non cestinarmi e di verificare la validità e i fini morali portati avanti dai miei testi. (CarmeloGaudiano)
Compagnia "La formica" di Alfonso Piccirillo che ha in programmazione la messa in scena delle commedie "E' solo un sogno" (di cui è coautore con Gaudiano), oltre che de "La p'nd'ddet' Attenti al nome del nascituro" dello stesso autore materano, coautore del siciliano Randazzo.

A sinistra, la Compagnia "La formica" di Alfonso Piccirillo che ha in programmazione la messa in scena delle commedie "E' solo un sogno" (di cui è coautore con Gaudiano), oltre che de "La p'nd'ddet' Attenti al nome del nascituro" dello stesso autore materano, coautore del siciliano Randazzo.

"E SE CI VIENE UN MAL DI TESTA?"
Commedia in tre atti
Personaggi: Erudito Istruzione, commesso comunale, figlio d'artl.glan~; Modesto Sparagnatore, spazzino, figlio di contadini; Alfia Berta, figlia di contadini, innamorata di Erudito; Scolastica, sorella di Alfia Berta, innamorata di Modesto' Don Giosuè, il parroco; Gioacchino, amico di Erudito; Peppino, altro amico di Erudito; Titina, amica di Alfia Berta e Scolastica; Rosetta, altra amica delle sorelle; Operaio TV; Operaio della Società Telefonica; Vicini di casa. Dalle nostre parti l'interrogativo "E se ci viene un mal di testa?", ormai in disuso, rappresentava un monito a considerare gli eventi della vita secondo la loro reale importanza, ovvero secondo un'antica e saggia scala di priorità che pone in alto il benessere psicofisico per poi calare in dilemmi inferiori che attengono agli interessi economici, di lignaggio, di immagine sociale, tutti alquanto fugaci. Il "mal di testa" incombe su tutti noi; allorché si attraversano e si superano i momenti dolorosi della vita, spesso ci rendiamo conto di aver sovrastimato quegli eventi marginali ed effimeri che non potevano e non dovevano toglierci la felicità. Metafora di saggezza.
La trama: Nell'anno 1989 due coppie di coniugi sono alle prese con la scelta delle compagne giuste per i loro figli unici. Non rammentano, però, che se trent'anni prima avessero seguito il volere dei loro genitori, non avrebbero potuto raggiungere l'attuale felicità coniugale. Modesto, preso da questo dilemma e dal delirio causato da una forte febbre, si immergerà in un incubo che lo riporterà nel 1958. Nei primi due atti di questa commedia, infatti, il pubblico assisterà al sogno rivelatore di Modesto, ovvero l'infelice vita coniugale con la moglie sbagliata imposta da accordi tra famiglie patriarcali. Quando, nel terzo atto, Modesto si sveglierà nel mondo reale, alla luce dell'incubo vissuto cercherà in tutte le maniere di correre ai ripari ...

"LA LICENZA DI NATALE"
Commedia in due atti
Personaggi: San Giuseppe Artigiano; Peppino Cardiano, padrone di casa; Nannina,sua moglie; Franceschino,(detto Checchino), loro figlio "ritardato": Angelina, la figlia; Saverio, marito di Angelina; Don Oronzo Stronzillo, padre di Saverio; Donna Rosaria, sua moglie; Michelino, fratello di Peppino Cardiano; Dottoressa Tuttunpezzo, medico della famiglia Cardiano; Comare Caterina; Vincenzo, l'amante di Angelina; Donna Titina, la vicina di casa; Peppinello,figlio di Angelina e di ... ?
Premessa: Questa storia comincia laddove termina funestamente "Natale in casa Cupiello" del grande Eduardo De Filippo, e vuol essere un omaggio tangibile al nobile pensiero che innalza tutti i suoi capolavori teatrali. Le vicende qui narrate, pertanto, evolveranno in situazioni tragicomiche anche soprannaturali, di assoluta ed originale fantasia. La trama: La storia si svolge in una casa di un artigiano di Matera, nei primi anni '50. Peppino Cardiano è un attempato falegname analfabeta che ha sempre condotto, insieme alla propria famiglia, una vita improntata all'onestà e a sani principi morali. Nel tempo libero, la principale occupazione d! Peppino è quella di adoperarsi continuamente nel perfezionare il Presepe di Natale - antica tradizione di famiglia - per testimoniare la grande devozione nei confronti del Santo Protettore degli artigiani. Di conseguenza, ad accollarsi tutti gli onerosi affari di famiglia è sempre stata sua moglie Nannina; oltre al matrimonio sbagliato della figlia Angelina, c'era da gestite la delicata situazione relativa al "ritardo mentale" dell'altro figlio Checchino, nonché la problematica, sconveniente presenza in casa del cognato Michele, fratello scapolo del marito. Solo quando Peppino si troverà "in bilico" tra la vita e la morte, comprenderà le proprie umane manchevolezze e vorrà porvi rimedio. Se solo potesse tornare indietro ... Sarà proprio San Giuseppe a venire in soccorso di Peppino, ritenuto meritevole di godere di una licenza speciale che gli permetterà di sanare le situazioni terrene irrisolte e prepararsi ad un più sereno e degno distacco.

"11°; NON GIUDICARE!"
Commedia in 2 atti
Personaggi: Tonio Marra; Donna Nannina Maria, sua sorella; Don Lorenzo Matera, proprietario della casa di Nannina; Bettina, figlia di Don Lorenzo; Rocco Strozza, primo affittuario, fidanzato di Bettina; Gegetta, l'affittuaria che subentrerà; Angelina, cameriera di Nannina; Nicolino Galletti, amico di don Lorenzo e donna Nannina; Marietta Galletti, moglie di Nicolino; Dottoressa Ventura, medico di Tonio; Maresciallo Cirillo; Carabiniere Randazzo; Contessa Rosaspina.
Premessa:La storia rappresenta la fantasiosa continuazione di "Ditegli sempre di sì", poiché comincia lì dove termina il capolavoro di Eduardo De Filippo.
La trama: Tonio Marra è un malato di mente che viene dimesso dal manicomio per essere condotto in casa di sua sorella, la vedova Nannina. Lo squilibrato, nel confrontarsi col mondo contaminato dei normali, ingabbiato da vizi, convenzioni e compromessi, evidenzia l'incapacità di adattarsi ad esso. Donna Nannina, dovendo assistere continuamente il congiunto è costretta ad abbandonare i progetti di matrimonio con Don Lorenzo Matera, anch'egli vedovo e suo padrone di casa. Tonio, tuttavia, si renderà protagonista di alcuni colpi di testa che lo porteranno ad essere nuovamente internato; ciò spianerà la strada non solo al matrimonio della sorella, ma renderà possibile l'evoluzione di altre storie, di altre vite connesse in qualche maniera alla sua vicenda. Qui prenderà corpo il disdicevole vizio di giudicare tutto e tutti, da sempre l'esercizio di gruppo più praticato nella nostra società. La storia si dipanerà tra pregiudizi, insinuazioni, invidie e rancori che soggiogheranno i personaggi, dimentichi della vera sostanza della vita: il valore dei sinceri rapporti interpersonali, ancor più importanti se riguardano gli affetti familiari ai quali siamo fortemente ed umanamente legati. Quegli affetti che nel finale affioreranno prepotentemente e ci faranno riflettere: tutti saranno portati a riformulare i propri giudizi inopportuni, frettolosi. Avverrà così, che dopo tante risate spensierate saremo travolti dai sentimenti, e forse assolveremo o comprenderemo coloro che avevamo mal giudicato.

"ATTENTI AL NOME DEL NASCITURO!" ("la P'nd'ddet")
Commedia in 2 atti

Personaggi: Nannina (Stèfana), padrona di casa; Procopio Cardello, suo marito; Tonino, loro figlio; Chiarina, moglie di Tonino; Pasquina, figlia di Nannina e Procopio; Damiano Passarello, padre di Chiarina; Felicetta (Felìcita), sua moglie; Comare Maria, curiosa vicina di casa; Rocco Cascetta, calzolaio gobbo, marito di Maria; Don Biagino, parroco; Professoressa Truffa, lunatica del piano di sotto; Annunziatina, amica di Pasquina.
Perché il titolo "la P'nd'ddet": In Italia, nonostante la lenta scomparsa del cosiddetto "patriarcato", persiste ancora la tradizione popolare di chiamare il nascituro primogenito col nome del nonno paterno; a Matera, la P'nd'ddet, ovvero la "Puntellata" (in senso figurato: un martello che fissa un nome alla parete), è il termine dialettale che sta ad indicare questa antica usanza, una palese manifestazione di formale rispetto nei confronti dei genitori. Questi ultimi tengono tantissimo al venire" puntellati", poiché motivo di orgoglio personale e segno di continuità del lignaggio familiare. Purtroppo le nuove coppie, anziché valutare in positivo gli aspetti morali di questa usanza, guardano ad essa come ad un'arcaica imposizione dalla quale sottrarsi. Il più delle volte accampano motivi legati alla bellezza e alla modernità del nuovo nome, come se fosse il nome a determinare il futuro carisma del neonato e non i valori che gli andranno ad impartire.
La trama: Nella casa di una modesta famiglia di Matera, nel 1966; viene mostrato il tran tran familiare di una coppia di sposi che abita in casa dei genitori di Tonino, con le fisiologiche frizioni tra suocera e nuora. Arriva la tanto sospirata notizia che la sposa, dopo due anni di matrimonio, è finalmente in attesa. Scene di gioia da parte degli sposi e delle loro famiglie. Procopio viene a conoscenza del fatto che il nipote non si chiamerà come lui, ma Pio. Dopo vari diverbi minaccerà la decisione di disconoscere figlio e nipote. Arriva il giorno della nascita del bambino e Procopio non sta più nella pelle perché spera che suo figlio Tonino lo accontenti in extremis. Quando saprà che il nascituro si chiama veramente Pio, decide di andare via di casa rifugiandosi nella casetta di campagna; ma il giorno del battesimo di Pio, giusto un mese dopo la sua nascita, Procopio torna e dà, a sorpresa, la svolta finale all'intera vicenda.

FAI BENE E SCORDATELO!
Commedia in 2 atti

Personaggi: L’anziano padre Alberto PICCIANO, il dottore (complice) Ausilio COMPLICE, il notaio Noto GAUDILLO, la figlia maggiore di Alberto Luisa, altra figlia (facoltativa) Ida, la figlia minore Lucia, fidanzato di Lucia Ing. Felicetto STRAZZONE, il figlio maggiore Giuseppe Picciano, altro figlio (facoltativo) Antonio, il figlio minore Agostino, il Parroco Don Biagio, 1° Amico di Alberto Pasquale “Nasone”, 2° Amico di Alberto Saverio “Sicch Sicch”, la vicina Filomena CANINA, badante albanese Sofia.
Premessa. La scena si svolge in casa di Alberto, Maestro in pensione e vedovo da 10 anni. E’ il pomeriggio di una domenica particolare, poiché compie 73 anni e aspetta la visita serale dei suoi tanti congiunti. Infatti Alberto ha dieci figli: cinque maschi e cinque femmine, di cui nove già sistemati; quattro vivono altrove mentre gli altri sei vivono al paese (tre maschi e tre femmine). Solo la più piccola, Lucia, ormai 30enne, è rimasta in casa con lui nonostante sia fidanzata da anni. Questo è il suo cruccio: in passato la ragazza ha già dovuto assistere la madre malata ed Alberto teme che non si sposi perché sente il dovere di accudire lui.
E’ il primo aprile dell’anno 2003. Ci troviamo nel soggiorno della casa di Alberto. E’ una casa di media borghesia con relativo mobilio, composto da due vetrine con piatti, bicchieri e bottiglie a vista, un tavolo con 4 sedie, ed altre sedie ai lati della scena. Radio, TV e telefono fisso. Quadri ai muri e un piccolo altarino a mensola con foto e lumino. Al centro sinistra della scena, rispetto al pubblico, vi è una finestra con vista sulla Chiesa Madre. Sul centro destra c’è la porta d’ingresso nascosta alla vista da un pannello di scena. Tra le quinte di destra, sempre rispetto al pubblico, c’è una tenda che nasconde la porta che da all’interno della casa, mentre tra le quinte di sinistra, un’analoga tenda nasconde la porta dalla quale si accede alla cucina.
La trama
Alberto è un vedovo in pensione che oggi festeggerà il suo 73° compleanno, allietato dalla presenza dei suoi numerosi congiunti. Purtroppo, essendo alquanto superstizioso, si troverà alle prese con un’infausta premonizione di morte originata da un brutto sogno. Pertanto, si preoccuperà di provvedere con urgenza alla successione delle sue proprietà in favore dei dieci figli. Questi però, invece di agevolare i coscienziosi propositi del genitore, faranno di tutto per complicargli la vita, tirando ognuno a destra ed a manca per i propri biechi interessi. Alberto, padre onesto ed irreprensibile, non saprà che pesci prendere: soprattutto non vuole che i figli si scaglino gli uni contro gli altri a causa dei suoi beni… Così, fiaccato dalla maledizione del sogno e deluso dall’egoismo sfrenato dei figli, verrà colto da un brusco malore, comunque passeggero.
Nel secondo atto Alberto, dimesso dall’Ospedale dopo alcuni giorni di accertamenti, senza che nessuno dei figli si sia curato di fargli visita, escogiterà un sottile stratagemma per sincerarsi delle intenzioni dei figli nei suoi confronti. Infatti, con l’ausilio del medico di famiglia e poi dell’amico Notaio, si fingerà gravemente ammalato a causa dei postumi di un pesante infarto… I figli, messi di fronte agli onerosi obblighi di assistenza nei confronti del genitore, non solo proveranno uno alla volta a defilarsi, ma in vista di una sua prossima scomparsa, cercheranno in tutti i modi di estorcergli una firma sul Testamento che favorisca gli uni ai danni degli altri…
Alberto, profondamente deluso dal comportamento dei figli, da buon padre di famiglia farà comunque buon viso a cattivo gioco…Perché un padre non può odiare i propri figli, e Alberto non se la sentirà nemmeno di punirli; ma l’ultima lezione che impartirà loro nel finale se la ricorderanno per tutta la vita…

E’ SOLO UN SOGNO!
Commedia in due Atti
Personaggi: Maria Ricamatrice la padrona di casa, casalinga;Pasquale Gaudillo suo marito, bracciante in pensione; Rosina Novena amica di Chiesa di Maria; Carmela La Dote vicina di casa di Maria; Don Alfonso “Caporale” dedito al “caporalato”, amico di Pasquale; Felicia D’Amore dottoressa della Guardia Medica.
Premessa
Corre l’anno 1970 in una cittadina italiana.
L'ambiente è una comune cucina di gente semplice. Arredamento e ingressi a piacere del regista. Primo mattino. Pasquale, uomo sulla sessantina, capelli grigi e pancia pronunciata, entra dall’ingresso della camera da letto. E’ ancora un po’ assonnato e vestito a metà (pantalone, ciabatte, maglia intima da notte e papalina); completerà di vestirsi durante il dialogo con sua moglie (camicia, giacca, scarpe e coppola). Durante il dialogo sarà anche occupato a preparare la colazione per sé e per sua moglie…
La trama
Corre l’anno 1970 in una cittadina italiana. Maria e Pasquale Gaudillo, sono due coniugi di 60 anni, che, data la lontananza dei figli, vivono ormai da soli. Maria riempie i propri vuoti esistenziali con la Chiesa, mentre Pasquale, dopo una vita dedicata al lavoro e alla famiglia, coltiva l’unico svago di scambiare quattro chiacchiere con gli amici nella piazza grande del paese. In verità i due coniugi si evitano garbatamente perché, con l’avanzare degli anni e dopo 40 anni di Matrimonio, anch’essi hanno visto pian piano spegnersi la fiammella del loro amore. Se a questo si aggiunge quel timore della morte che sovente si insinua negli anziani, capiremo il clima che si respira in casa Gaudillo. Ma a sconvolgere il loro pigro menage familiare subentrerà un sogno venuto dal Cielo. Maria aspira al Paradiso, ma non vuol morire prima di suo marito, temendo che questi si risposi. Pertanto, Pasquale verrà coinvolto suo malgrado nel dramma tragicomico che ha investito sua moglie. Su una cosa concordano i due: visto che sono sempre i migliori a morire per primi, faranno di tutto per assicurarsi una più lunga permanenza terrena. Infatti, vivranno il loro inferno sulla terra proprio nella loro casa, nel gelo del disamore, della solitudine e dell’indifferenza reciproca.
Ma nel finale, “messi alla prova” da sapienza Divina, capiranno insieme che il Paradiso non è poi così distante come tutti immaginiamo…

AL CUOR NON SI COMANDA!
La trama

Modesto, preso dal delirio causato da una forte febbre, si immergerà in un “incubo” che lo riporterà nel 1958.
Nei primi due atti di questa commedia, infatti, il pubblico assisterà attivamente al sogno “rivelatore” di Modesto, ovvero la infelice vita coniugale con la moglie sbagliata imposta da accordi tra famiglie “patriarcali”.
Ma quando nel terzo atto Modesto si sveglierà nel mondo reale (1989), alla luce dell’incubo vissuto cercherà in tutte le maniere di correre ai ripari…
Riuscirà nell’intento di convincere gli altri tre protagonisti della storia?

LE COMMEDIE

La licenza di Natale (dia)
La licenza di Natale (ita) (vedi video)
Vedi locandina (Lizzano) 

 


La commedia "La licenza di Natale" è stata rappresentata il 17 e il 18 Dicembre 2011 a Lizzano (Le) e il 3,4,5, e 6 Febbraio 2012a Fondi (Lt)
Vedi locandina (Fondi)

  Fatevi i c....vostri (dia)
Fatevi i c....vostri (ita)

Scacciatabù (ita) E' solo un sogno (ita)

La commedia "E' solo un sogno" è stata rappresentata al Piccolo Teatro M. Troisi di Napoli Sabato 10 Novembre 2012

E se ci viene mal di testa (ita) La p'nd'ddet' (Attenti al nome del nascituro)
(ita)


La p'nd'ddet' (Attenti al nome del nascituro)
(dia)

La commedia è stata rappresentata al Due Torri di Potenza il 2 e 3 Febbraio 2018(vedi locandina)

  Fai bene e scordatelo. I proverbi non sbagliano mai (ita) 
       
 
Meglio l'oblò (corto teatrale) Il dilemma del re (corto sacro) Il mondo dall'alto Il rotto porta il sano Al cuor non si comanda          

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