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DOMENICO LASCARO
26.11.2014

Miglionico
Democratici  di  tutta  l’Italia, uniamoci!
di Domenico Lascaro

MIGLIONICO. Inizio col fareun primo commento, a caldo, sui risultati delle elezioni regionali svoltesi  ieri domenica 23 novembre. Il primo dato che balza immediatamente agli occhi è il calo vertiginoso della partecipazione al voto: appena il 37% in Emilia, poco più del 40% in Calabria; dati mai registrati inItalia. Sono eletti Presidenti i due candidati del Centro altri_1205.htmSinistra: Bonaccini e Oliverio, rispettivamente col 49% e col 61,4%.

         In sintesi i risultati degli altri partiti. Grillo si “sgonfia” vistosamente; Salvini si “gonfia”, non solo numericamente; il Ncd ottiene un risultato apprezzabile; la sinistra antagonista si ritiene soddisfatta; FI ne esce con le ossa rotte. Se questi sono i giudizi sommari, diverso è il commento politico. Tutti si dicono preoccupati per la straordinaria astensione, ma nessuno osa fare autocritica. E’ sempre colpa degli altri. Renzi si ritiene parzialmente appagato per la tenuta del PD. Di parere totalmente opposto sono le sinistre interne ed esterne al partito, le quali, con Landini, Civati, Fassina e, non per ultimo Corradino Mineo, addebitano alla politica fallimentare del governo Renzi il rifiuto massiccio delle urne.

         Il dato delle astensioni è davvero preoccupante. E’ un’ esplicita protesta nei confronti di  tutti i partiti,  per l’incapacità di risolvere i drammatici problemi del Paese. Le riforme non decollano, l’economia langue, il lavoro è sempre più una chimera, il divario tra le fasce sociali si allarga ogni giorno di più; la gestione interna dei partiti è del tutto carente di regole democratiche. E la risposta dei cittadini non può che essere  quella di disertare le urne.

         Forza Italia,  solo adesso per ammissione di Fitto,  si rende conto che occorre dare più spazio alla democrazia interna e farla finita con le nomine calate dall’alto. Grillo si lecca i baffi e riconosce il fallimento della sua sterile opposizione;  l’unico che canta vittoria è Salvini che specula sulla disperazione dei cittadini e sullo smembramento del centro destra. Nel PD si accentua ulteriormente lo scaricabarile e si rinfacciano a vicenda le responsabilità. Nessuno sembra accorgersi che la vera causaè dovuta allo scontro inaudito tra le fazioni. Non per ultima,alla gestione fallimentare e spregiudicata della maggior parte  delle regioni.

         Siamo così  giunti alla motivazione di fondo che ha ispirato la riflessione attuale.Essa ha un duplice significato. E’ un invito a tutti i dirigenti del PD, sia della maggioranza che della minoranza interna, a finirla con le ripicche personali e a ricercare  soluzioni condivise sui tanti problemi da risolvere. Le vere cause dell’astensionismo e della perdita in assoluto dei voti del PD, sono in massima parte da attribuire alla lotta intestina che pone nello sconcerto i suoi sostenitori. La cosiddetta minoranza ha mille ragioni per criticare le scelte governative. Lo faccia senza timidezze e anche con estremo vigore, ma all’interno delle strutture ufficiali. Ogni dichiarazione a titolo personale non fa che minare l’affidabilità e la serietà del partito.

         Il secondo invito è rivolto a tutti i democratici, iscritti e non  al PD, perché prendano coscienza della situazione  precaria nella quale si trova il Paese, e sollecitino  il partito a darsi nuovi strumenti di elaborazione politica. E’ un appello caloroso perché si ritorni a far funzionare  le vecchie sezioni, affinché  diventino centri  di vita democratica, finalizzati alla formazione di giovani liberi, non asserviti ad alcuna ideologia.

          Sono certo che dall’impegno costante di una base così motivata potranno emergere indicazioni e suggerimenti validi per indurre alla ragione quei dirigenti invasati solo da follia disgregatrice. E’ un momento davvero drammatico e oltremodo pericoloso per le sorti della democrazia  nel nostro Paese. Occorre che tutti prendano coscienza delle sfide che si profilano davanti. Perciò invito ancora una volta giovani e meno giovani ad avvicinarsi in massa alle strutture del partito,  cui mi pregio di appartenere,  per far sentire le proprie ragioni, ma soprattutto per offrire un contributo di nuove idee per farci uscire dal pantano in cui siamo caduti. Miglionico 24.11.2014 Domenico Lascaro (d.lascaro@libero.it)

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