In ricordo di Don Mario
 

Carissimo don Mario,
l’ultima volta ci siamo lasciati con un “arrivederci”.
Sono le ore 23,10 del 7 giugno 2016, ricevo una telefonata; mia madre mi comunica che le campane della Chiesa Madre di Miglionico annunciano la tua salita “in cielo”.
Terminata la telefonata, commosso, ho sentito il desiderio di scriverti per rievocare alcuni momenti, trascorsi insieme, della mia vita giovanile.
La mente mi porta al lontano 1965 a quella serata umida…al tuo insediamento nella nostra comunità con la nomina di Arciprete della Insegne Collegiata “S.Maria Maggiore” di Miglionico e ricordo la calorosa accoglienza di tutti i parrocchiani!
Ricordo che gli onori di casa, a te e a Mons. Palombella-Arcivesco di Matera, sono stati fatti dagli scouts (di cui facevo parte) e da tutta la comunità capeggiata dal sindaco Dott. Veneziano. Avevo 15 anni, quando sei arrivato fra noi, l’età in cui si sviluppa il carattere di un ragazzo!
E oggi mi sento di dire che parte della mia formazione spirituale sia dovuta anche a te, base indispensabile per prevenire i mali sociali cercando di affrontare con l’aiuto di Dio ciò che la vita ci riserva serenamente.
In poco tempo sei riuscito a riempire la sacrestia di giovani, hai costituito due squadre di calcio con il preciso intendo di creare una competizione leale ed emulativa secondo gli insegnamenti del cristianesimo.
La tua formazione spirituale si traduceva nell’amore a Dio che si manifesta nell’amore ai fratelli.
I ragazzi di Miglionico, in quegl’anni di profonda crisi economica, grazie a te, hanno visto il mare per la prima volta (ricordo che la tua macchina “AUDI“ era sempre piena di giovani sorridenti!
Sono ancora impresse nella mia memoria alcune immagini, come quella della domenica del 14 gennaio 1968, quando mi trovavo a casa tua,e il Telegiornale delle ore 20,00 comunicava la notizia del terremoto del Belice. E di conseguenza la tua fraterna benedizione quando noi scout abbiamo deciso di partire per aiutare la popolazione siciliana colpita da quell’enorme catastrofe!.
Hai dato inoltre un valido contributo ai cittadini tutti recuperando e rivalutando alcune opere artistiche sopite per lungo tempo sotto le polveri del nostro piccolo paese.
La tua iniziativa era spinta dal concetto che la Chiesa è chiamata a favorire le arti nella loro autentica bellezza così che esse possano risvegliare l’uomo dal torpore dell’indifferenza rivelandogli attraverso lo splendore delle forme la “religione in spirito e verità“ annunciata da Cristo.
Rimarrai per sempre nel mio cuore e, sono sicuro, che verrai ricordato da tutti coloro che ti hanno conosciuto per il tuo impegno di maestro e formatore di valori umani e cristiani. Grazie!
Mimmo Sarli

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375