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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI

4 Marzo 2015
Miglionico
Una strada intitolata a Michelangelo Laforgia
di Giacomo Amati

MIGLIONICO. La pittura. In virtù di questa sublime arte, il pittore miglionichese, Michelangelo Laforgia (1921-2005) è stato ammirato in vita. Grazie a questo suo geniale estro creativo continuerà a vivere nel ricordo dei suoi concittadini. Il suo nome, il suo estro artistico saranno ricordati, per sempre, da una via cittadina, dalla strada: “Michelangelo Laforgia, pittore” che è entrata ufficialmente a far parte della toponomastica del paese. Gli è stata intitolata dalla locale Amministrazione comunale. Gli è stata dedicata per ricordarne i meriti artistici. Uno straordinario atto d’amore nei confronti dell’uomo e dell’artista Laforgia che, nel corso della sua vita seppe amare in modo viscerale, nell’anima, il suo paese natio, dedicandogli una vera e propria collezione di dipinti che ritraggono le vie, i luoghi, i monumenti più significativi di Miglionico. Decine e decine di quadri. Opere d’arte che possono essere ammirate nelle sale della sede municipale, ove attualmente ne decorano le pareti. Sono state donate al Comune, per esplicita volontà dell’artista. Dagli annali della storia di Miglionico, si scopre che prima di Laforgia, soltanto altri cinque miglionichesi illustri avevano ricevuto questa sublime onorificenza. Ai nomi dei parlamentari Nicolò De Ruggieri e Michele Bianco, del patriota Pietro Sivilia, del soldato eroe Alfredo Sarli e del letterato Teodoro Ricciardi, oggi s’è aggiunto quello di Michelangelo Laforgia. È stato il sindaco Angelo Buono a scoprirne la targa, tra la commozione generale: di quella dei familiari dell’artista e dei cittadini, tra cui erano presenti anche il consigliere regionale miglionichese, Achille Spada, il presidente della Provincia Francesco De Giacomo e la segretaria comunale, Francesca Basta. Ad illustrare la figura dell’artista ci hanno pensato, nel corso di una toccante manifestazione pubblica, che s’è svolta nell’auditorium del castello del “Malconsiglio”, il prof. Domenico Lascaro, il parlamentare regionale Achille Spada, il critico d’arte Gabriele Scarcia e il sindaco Angelo Buono. “Tutta la sua vita – ha sottolineato Lascaro – è un esempio di grande dignità umana e di civile valore”. I tratti fondamentali della sua arte? La raffigurazione dei molteplici paesaggi miglionichesi e del castello che diventa il simbolo della sua produzione artistica, quasi a voler “imprimere sulla tela – ha osservato Lascaro – la fiamma sempre viva dell’amore che l’artista nutriva per la sua terra”. Oggi il suo paese, con una targa ricordo donata alla vedova Laforgia e con l’intitolazione di una strada, gli ha ricambiato il suo atto d’amore. E’ stato un dono bellissimo. Una carezza dolcissima. Un segno di gratitudine. Un simbolo d’affetto quotidiano che irradia di luce l’opera artistica del maestro autodidatta. Giacomo Amati

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