Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

20.01.2017

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MIGLIONICO
La segretaria di Goebbels si confessa

MIGLIONICO. Verso la “Giornata della memoria”. La segretaria di Goebbels si confessa in un documentario choc. Brunhilde Pomsel (oggi 106 anni) si è raccontata in “A German Life”. “Era così gentile, così elegante. Un gentiluomo, che di nome faceva Josep Goebbels (1897-1945), il ministro per la propaganda del nazismo, il numero 2, dopo Hitler nella Germania nazista, del Terzo Reich, dal 1933 al 1945. Ma per Brunhilde Pomsel – scrive Giuseppina Manin sul Corriere della Sera, venerdì 20 gennaio 2017 -  lui era solo il suo capo: un bell’uomo, un po’ vanesio. Dal 1942 al 1945 al suo fianco, pronta ad eseguire ogni ordine, mai sfiorata dal dubbio se quel che faceva fosse giusto o no”. “Era un lavoro come un altro – continua Pomsel – di quel che accadeva dietro la porta non sapevo nulla”. Lei era stata cresciuta alla prussiana: “Obbedire, mentire, imbrogliare”. Al ministero di Goebbels ogni giorno si spedivano nei campi di concentramento ebrei, gay e ribelli. Quando Goebbels si scatenava dal palco incitando alla “guerra totale” anche lei restava sgomenta: da persona civile si trasformava in un nano delirante. Pomsel seguì Goebbels fino alla fine anche nel bunker di Hitler. “Era la fine – racconta – si beveva per stordirsi. Poi i suicidi: il Fuhrer, Goebbels e la moglie, dopo aver avvelenato i bambini”. Lei, Pomsel, se la cava con 5 anni di prigionia in Russia. Poi torna in Germania, si sposa. “Nessun senso di colpa. Se sono colpevole io lo è anche il popolo tedesco”. Nella sua casa in Baviera ha appena compiuto 106 anni. Giacomo Amati

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