Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

4.03.2017

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MIGLIONICO
Kathrine, la maratoneta, torna in gara a 70 anni

MIGLIONICO. kathrine, la maratoneta che fece correre le donne. Torna in gara a 70 anni. Pioniera della maratona al femminile, Kathrine Switzer è nata il 5 gennaio 1947 ad Amberg, in Germania, figlia di un maggiore dell’Esercito americano. A 20 anni si iscrive alla maratona di Boston indicando solo le iniziali del suo nome. In questo modo è la prima donna a ottenere un numero ufficiale per la gara, a quel tempo riservata solo agli uomini. “Finora Switzer ha corso 39 maratone – scrive Riccardo Bruno sul Corriere della Sera – e ha al suo attivo due vittorie a New York. Dopo l’attività agonistica è diventata commentatrice televisiva, autrice di due libri e relatrice in conferenze in campo universitario e professionale. Ha fondato la società non profit “261 Fearless” per stimolare l’autostima delle donne attraverso la corsa. Nei giorni scorsi si è iscritta alla maratona di Boston che si disputerà il prossimo 16 aprile”. Il numero 261 da quel 19 aprile 1967 è rimasto attaccato a Kathrine Switzer. Lo ha fatto diventare il simbolo del movimento mondiale che ha fondato per propagandare il coraggio e la mancanza di paura di fronte alle avversità delle donne, sia nell’affrontare una maratona che le difficoltà della vita. Tornare a correre la maratona di Boston a 70 anni, dopo 50 dalla prima volta, sarebbe già un bel primato. Ma trattandosi di Kathrine Switzer è qualcosa di più. Nel 1967 quella cavalcata di 4 ore e 20 minuti, in felpa e pantaloni, cambiò la storia dell’atletica. E non solo. Alle donne, allora, non era permesso partecipare a gare di 42 chilometri, erano considerate troppo fragili per affrontare uno sforzo così prolungato. Ma Kathrine era cresciuta correndo. A soli 12 anni usciva in strada da sola, 5 chilometri attorno a casa, nessuna delle coetanee avrebbe osato farlo. Nel 1967 si iscrisse alla maratona di Boston ricorrendo a un sotterfugio: si registrò con il nome K. V. Switzer. Nessuno si accorse prima che era una donna, tranne un giudice di gara, Jock Semple che invano cercò di bloccarla. Quel 19 aprile 1967 avvenne una “rivoluzione sociale”: da allora le donne finalmente vennero ammesse a partecipare a tutte le gare di fondo. Giacomo Amati

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375