Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

31.03.2017

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MIGLIONICO
Il liceale che corregge la Nasa

MIGLIONICO. “Il liceale che corregge la Nasa: anomalie nella stazione orbitante”. Miles Soloman, 17 anni, studente britannico del liceo “Tapton” di Sheffield, si accorto di un’anomalia nei sensori della Iss (Stazione internazionale spaziale), che registrava valori di energia negativa (cosa impossibile) e lo ha segnalato alla Nasa (Agenzia del governo statunitense responsabile per la ricerca e le attività spaziali ed aeronautiche). Miles Soloman ha partecipato al progetto “TimPix” dell’istitute for Research in Schols, che dà la possibilità agli studenti del Regno Unito di contribuire all’analisi dei dati raccolti dalla Stazione spaziale internazionale. “Nasa, il sensore che raccoglie i dati sul livello di energia che colpisce la Iss fornisce una misurazione assurda quando le radiazioni sono pari a zero – scrive Paolo Virtuani sul Corriere della Sera – ha spiegato il ragazzino inglese nella email   inviata insieme al suo professore di fisica. “Cioè?”, hanno replicato dagli Stati Uniti. Risposta: “Se nessuna radiazione colpisce il sensore, il livello di energia corrispondente non può essere -1. L’energia non può essere negativa”. Gli esperti della Nasa hanno risposto che Miles aveva fatto un bel lavoro ma che lo sapevano già: l’anomalia del sensore si verifica solo una o due volte all’anno. “No, ha replicato Miles, avviene molte volte ogni giorno: allego tutti i grafici che ho ricavato”. Gli esperti si sono guardati negli occhi: semplicemente non se ne erano mai accorti. Come ha fatto Miles a scovare l’errore? Ha fatto l’azione che sta alla base di tutta la scienza moderna: non si è fidato dell’”ipse dixit”. Che lo dicesse Aristotele o la Nasa. E’ andato a controllare di persona e ha scoperto l’anomalia. “Non volevo provare che la Nasa sbaglia – ha precisato Miles – anzi, vorrei lavorare con loro e imparare”. La Nasa ha fatto sapere di aver apprezzato il lavoro di Miles. Giacomo Amati

Rubrica: “Buono a sapersi”.

Se puntiamo sul pesce difendiamo il cuore. L’American Heart Association, una delle organizzazioni più autorevoli al mondo in tema di prevenzione cardiovascolare, raccomanda di mangiare pesce, soprattutto quello grasso, almeno due volte alla settimana, in porzioni di circa 100 grammi (peso cotto). Uno dei principali benefici offerti dal pesce è il contenuto di acidi grassi omega 3, in grado di ridurre il rischio di aritmie, diminuire i livelli di trigliceridi nel sangue, rallentare la progressione della placca aterosclerotica e ridurre leggermente la pressione. (Fonte. Corriere della Sera del 26 marzo 2017).

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