Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

15.05.2017

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MIGLIONICO
Pesante attacco informatico fermato da un giovane inglese

MIGLIONICO. “Hacker, allarme globale. Mai un colpo così. Ferma anche la Renault. Virus in 28 lingue. Raggiunti 99 Paesi, dalla Germania alla Russia”. Un pesante attacco informatico, mirato a storcere denaro a privati, aziende e istituzioni pubbliche ha colpito un centinaio di Paesi in tutto il mondo, tra cui l’Italia, dove il virus è penetrato in qualche pc dell’università Milano Bicocca. Un’offensiva hacker definita da Europol “di dimensioni senza precedenti”. La richiesta di “riscatto”, in moneta elettronica Bitcoin, ha colpito 99 Paesi mandando in tilt migliaia di computer. Si tratterebbe della più grande epidemia di un virus, derivato dal furto di un software della National Security Agency americana. Ha già fatto registrare oltre 130 mila attacchi. Nel caos molte strutture pubbliche e private. In ginocchio le strutture sanitarie in Gran Bretagna: migliaia di operazioni sono state annullate. In Germania l’attacco cibernetico ha colpito la compagnia ferroviaria Deutsche Bahn: in tilt i pannelli informatici per i passeggeri. Sotto attacco anche la Banca centrale russa. In Italia la Polizia Postale fa sapere che “L’attacco è stato molto pesante. Un bilancio definitivo sarà possibile però solo nei prossimi giorni. Il “G7” (le 7 grandi potenze industriali d’Europa) è sceso subito in campo per lanciare un messaggio ai Governi affinchè condividano informazioni per combattere le minacce crescenti dei cyberterroristi. (Fonte – Corriere della Sera e La Gazzetta Del Mezzogiorno del 14 maggio 2017). Giacomo Amati

“E’ un 22enne inglese l’eroe per caso che ha fermato gli assalti ai computer”. Non vuole rivelare la sua identità. E’ stato capace di rallentare il cyber attacco che ha colpito i computer di mezzo mondo. Vive con i genitori e lavora per “Kryptos logic”, una società di intelligence delle minacce cybernetiche, con base a Los Angeles. “Stavo pranzando e ho visto un flusso di notizie sulla sanità britannica e varie organizzazioni colpite”, ha detto al “Guardian”. Ho guardato un po’ la cosa e ho trovato che c’era un malware dietro, che connetteva a un dominio specifico, non registrato. Così l’ho comprato senza sapere cosa facesse in quel momento”. In realtà, quel dominio era un “interruttore”, inserito nel malware nel caso i creatori volessero fermarne la diffusione. Il ragazzo ha spiegato di averlo acquistato perché la sua società traccia le reti fantasma costruite dai malware sfruttando la potenza di calcolo dei pc infettati e collegati tra di loro. “Lo scopo era solo monitorare la diffusione e vedere se potevamo fare qualcosa dopo. Ma in realtà lo abbiamo fermato soltanto registrando quel dominio”, ha aggiunto. Il ragazzo, “eroe per caso” dice di voler restare anonimo perché “lavoriamo contro i cattivi e non sono contenti di questo”. Ma avverte: “Non è finita”. Gli hacker realizzeranno come lo abbiamo fermato, cambieranno il codice e cominceranno di nuovo. Quindi, il consiglio: “Attiva gli aggiornamenti di Windows, aggiorna e riavvia”. (Fonte – La Gazzetta Del Mezzogiorno del 14 maggio 2017). Giacomo Amati

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