GIACOMO AMATI

12 DICEMBRE 2018

Home

Index stampa locale e nazionale

Stampa pagina

Produciamo tanto petrolio ma paghiamo di più la benzina

 

MIGLIONICO. “Produciamo tanto petrolio ma paghiamo di più la benzina. I lucani chiedono di pagare di meno il carburante come forma compensativa dei problemi ambientali legati alle estrazioni petrolifere”. I francesi pagano di meno la benzina degli italiani. E il resto d’Italia la paga meno dei lucani. “Alla fine – scrive Massimo Brancati su La Gazzetta di Basilicata del 12 dicembre 2018 – sono i gilet gialli d’Oltralpe a protestare mentre in Basilicata continua il paradosso di una regione ricca di petrolio (detiene l’8 per cento del fabbisogno italiano di greggio e l’80 per cento della produzione proviene da qui) in cui il carburante costa più che altrove”. A nulla sono serviti gli inviti alle compagnie petrolifere, titolari delle concessioni in Basilicata (Eni e Total), a praticare prezzi più bassi. “Ci prendiamo l’inquinamento e per giunta ci fanno pagare di più”, dicono i lucani che continuano a chiedere l’intervento della Regione per convocare una riunione con i produttori e i distributori e cercare di calmierare i prezzi. “Create per essere degli adeguamenti temporanei, le accise (tasse provvisorie) non sono state mai abolite e, dal 1999, un decreto legislativo permette alle Regioni di imporre una accisa autonoma sulla benzina. Nell’elenco delle accise vigenti e che incidono sul prezzo del carburante, ne troviamo alcune risalenti addirittura alla guerra d’Etiopia (1935-1936), al finanziamento della crisi del Canale di Suez del 1956, alla ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963, per l’alluvione di Firenze del 1966 e per alcuni terremoti che si sono verificati in Italia (Belice del 1968, Friuli del 1976, dell’Irpinia e Basilicata del 1980, dell’Emilia del 2012)”.

Created by Antonio Labriola-Mail - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375