GIACOMO AMATI

16 FEBBRAIO 2019

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La "crisi bianca" colpisce anche i produttori lucani

 

MIGLIONICO. “Latte: la Basilicata rivendica il tavolo nazionale sulla crisi. La “crisi bianca” colpisce anche i produttori lucani. Se la Sardegna piange la Basilicata non ride”. Il prezzo del latte alla stalla è bloccato da troppi anni. I costi di produzione sono in aumento. La “crisi bianca” venuta alla ribalta con la protesta dei pastori sardi colpisce anche il settore lattiero caseario della Basilicata sia per quanto riguarda il latte vaccino sia per quanto concerne quello ovi-caprino. “Per il latte pregiato, ovvero certificato con parametri di alta qualità, scrive Giovanna Laguardia su La Gazzetta di Basilicata del 16 febbraio 2019 – il prezzo non va oltre i 41 centesimi oltre iva, ma la forbice parte dai 35 centesimi, a fronte del fatto che i costi di produzione sono aumentati. Oggi non si alimenta una vacca con meno di 7 euro al giorno. Per quanto riguarda il latte ovino, il prezzo medio alla stalla è di 60 centesimi a litro”. In Basilicata abbiamo un patrimonio di 350 mila pecore e 90 mila capre. In Basilicata il latte ovino si vende a 10-15 centesimi in meno che in Sardegna. Il Governo ieri ha fatto la proposta per portare il prezzo del latte a 70 centesimi a litro (aumento di 10 centesimi). Ma i pastori sardi l’hanno rifiutata. Il patrimonio zootecnico di Basilicata (al 2017) ha una consistenza di circa 91.843 capi di bovini presenti in circa 2.700 allevamenti, di cui circa 450 che consegnano il latte.

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