MIGLIONICO.
Prima le gare a
livello regionale,
poi alcune corse in
Italia. Quindi, la
partecipazione ad
alcuni circuiti
podistici in Europa.
L’emozione di
correre la celebre
“Maratona di New
York”. E poi la
singolare esperienza
di prendere parte ad
una gara
eccezionale, quella
di Roma, denominata
“Ultramaratona”,
nella magica notte
tra il 13 e il 14
luglio scorso. La
stagione agonistica
dei due maratoneti
miglionichesi,
Michele Finamore, 58
anni, e Michele
Magistro, 41 anni,
entrambi tesserati
per l’Athlos di
Matera, la società
sportiva
dilettantistica di
atletica leggera,
diretta dal
presidente Adriano
Lamacchia, finora è
stata
contraddistinta da
una molteplicità di
impegni agonistici e
ricca di tante
soddisfazioni. Non a
caso, del resto, i
due formidabili
atleti, nello scorso
mese di marzo, sono
stati premiati, con
una targa d’argento,
dal presidente della
Fidal (Federazione
italiana di atletica
leggera) di
Basilicata, Donato
Sabia. Un
riconoscimento
prestigioso che ne
riconosce i meriti
sportivi. Che rende
omaggio alla loro
vita virtuosa di
atleti per passione.
Una “carriera”
iniziata una ventina
d’anni fa, al fine
di perseguire un
unico obiettivo:
quello di fare
attività sportiva
per il gusto dello
sport, fine a se
stesso, senza alcun
tornaconto
economico. Oggi, i
due atleti, in virtù
della loro
instancabile voglia
di fare sport,
possono essere
considerati due
“ambasciatori” dello
sport. Rappresentano
Miglionico, il loro
paese natio, in
Basilicata e nel
mondo. Sono
messaggeri anche dei
valori dello sport:
sono quelli del
rispetto delle
regole e di saper
testimoniare i
sentimenti di gioia
che scaturiscono da
una vittoria, ma
anche quelli di
delusione che,
spesso, sono
correlati alla
sconfitta. Per loro,
correre per le
strade lucane è
diventato quasi una
“ragione di vita”,
una specie di
“seconda pelle”.
Sono sempre disposti
a sudare ed a
sopportare la fatica
per lanciare nuove
sfide, in una sorta
di ricerca
esplorativa, volta a
capire quelli che
sono i propri
limiti. Per provare
a superarli. Una
sfida che non
finirà. Mai. |