Piano regolatore generale un perfetto sconosciuto

 

MIGLIONICO. Piano regolatore generale comunale. E’ lo strumento urbanistico che regola l’attività edificatrice all’interno del territorio comunale, garantendo il rispetto delle normative tecnico-sanitarie, di sicurezza e vivibilità degli immobili. Ogni Comune, per legge, è obbligato ad averne in dotazione, al fine di regolarne la crescita urbana sotto il profilo dell’edilizia, con l’indicazione delle aree destinate alla costruzione di fabbricati d’uso pubblico e privato. Ma il Comune di Miglionico non ce l’ha. Non l’ha mai avuto.
“Solo promesse, anni e anni di promesse e di soldi buttati – scrive in una nota il consigliere comunale di minoranza del M5S, Antonio Digioia – per pagare super periti e mega ingegneri, decine o forse centinaia di migliaia di euro sottratti alla comunità da una classe dirigente inetta. Altro che i soliti intoppi burocratici all’italiana”. Per l’ente comunale miglionichese, il piano regolatore è stato come un “essere mitologico”, sottolinea Digioia. Una sorta di “Araba Fenice”, ovvero una specie di “uccello di fuoco”, noto, seconda una leggenda, per la sua magica capacità di saper rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte. Piano regolatore, quindi, come qualcosa di assolutamente prezioso, ma elemento raro, introvabile per la comunità miglionichese. “Nel 2009 – osserva il consigliere grillino – con l’avvento delle nuove normative in materia di crescita urbana, l’attenzione degli amministratori comunali miglionichesi e le loro promesse si spostarono sull’adozione di un altro strumento, sul Regolamento urbanistico”. Di più semplice approvazione rispetto al vecchio “Prgc”, si diceva. Ma anche questa volta la comunità ha dovuto prendere atto di essersi trovata solo davanti “a un mare di aspettative. Passano gli anni, passano le campagne elettorali – aggiunge Digioia – e i cittadini continuano a restare in attesa di uno strumento urbanistico essenziale per lo sviluppo e la crescita del loro paese. Fino a quando? Quanto tempo ci vorrà ancora per mettere in condizione il Comune di avere un suo strumento urbanistico”? Intanto, vale la pena sottolineare come, negli anni scorsi, il Comune abbia chiesto alla regione Basilicata l’esclusione dalla “valutazione ambientale strategica” (Vas) che è una procedura di valutazione sull’eventuale impatto che un progetto o uno strumento di pianificazione urbanistica e paesaggistica potrebbe avere sull’ambiente. “Si tratta – precisa Digioia – di una procedura obbligatoria. Ma il proponente, nel caso ritenga che il proprio progetto non comporti alcuna alterazione delle condizioni e degli equilibri ambientali, può chiedere alla Regione, presentando idonea documentazione, l’esclusione dalla stessa. Tale richiesta, avanzata dal Comune, sin dal mese di ottobre del 2014, per fortuna, è andata a buon fine solo nello scorso mese di maggio”. Da qui, l’auspicio che le procedure “utili all’approvazione definitiva del regolamento urbanistico – conclude Digioia – siano più veloci. E che lo stesso venga illustrato alla comunità e discusso con i cittadini al più presto”.

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375