MARGHERITA LOPERGOLO

25 Novembre 2017

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Matera. Convegno su "Il Richiamo vocazionale"

MATERA. Si è tenuto a Matera, presso l'ex ospedale S. Rocco, il convegno 'Il Richiamo Vocazionale' con padre Lorenzo Montecalvo, autore de 'Il Granellino', commento sul Vangelo quotidiano tradotto in varie lingue e diffuso in rete sui social network e tramite mezzi di comunicazione virtuale. Dopo una lunga esperienza di parroco, oggi padre Lorenzo è impegnato in una continua evangelizzazione itinerante. Mensilmente è ospite di Radio Maria. Attualmente vive a Napoli presso il Centro di Spiritualità dei Padri Vocazionisti.
Padre Lorenzo è nato a Castelluccio dei Sauri nel foggiano, il 25 aprile 1945, in una realtà contadina; a 12 anni entrò nel Vocazionario di Pianura,Napoli, per concludere i suoi studi negli U.S.A. dove fu ordinato sacerdote nel 1970 e nel 1976 rientrò in Italia.
Il convegno, moderato da Margherita Lopergolo, è stato organizzato dal Serra Club di Matera e dal suo presidente Gabriele Draicchio che ha aperto l'incontro ricordando un grande uomo di fede, Don Mimì Falcicchio, che ha sostenuto il Serra nell'opera di affiancamento e sostegno dei giovani nelle vocazioni.
Il direttore della pastorale giovanile,Don Francesco Gallipoli, ha parlato di un sinodo focalizzato sulla vita dei giovani e del desiderio del Papa di ascoltarne,condividerne gioie e speranze . I giovani hanno un'esperienza d'amore semplice, che ha a che fare con la purezza e sono desiderosi di assumersi delle responsabilità, ma hanno paura perché qualcuno ha già tarpato loro le ali.
E allora bisogna aiutarli a riconoscere in sé la presenza di Dio, a scegliere con coraggio e non voltarsi più indietro. È fondamentale accompagnare i giovani nel discernimento vocazionale attraverso la testimonianza.
Secondo padre Lorenzo puoi essere un bravo cuoco ed avere tutti gli ingredienti per preparare un gustosissimo pranzo, ma se non c'è il fuoco tutto è inutile.
Così si può essere cristiani con delle belle qualità naturali (intelligenza, saper fare, parola eloquente...), ma se non si possiede il fuoco dello Spirito niente è possibile.
Il cristiano che è pieno dello Spirito Santo è un fuoco d'amore puro e fedele perché lo Spirito Santo genera calore nel cuore e rende la preghiera fervente,purifica l'anima dal peccato, drizza un cuore sviato e rigido alla dolcezza della misericordia.
Si può essere marito,medico, politico e anche prete, non per vocazione, ma per convenienza, ed ecco poi gli scandali nella famiglia, nella sanità, nella Chiesa.
Il Signore chiama in maniera chiara e diretta come nella storia di Mosè, di Samuele, di Anna, di Isaia, degli Apostoli, ma non sempre si serve della chiamata diretta, bensì si serve dell'uomo, come San Francesco e Sant'Ignazio.
Di certo quando Dio chiama non sbaglia mai!
Poi c'è anche chi cerca un rifugio dai disagi, della società, un posto fisso: è qui che bisogna avere il coraggio di dire al giovane, che non è chiamato da Dio, di lasciar perdere. Non basta superare gli esami con bei voti perché la Chiesa non ha bisogno di 'professori' ma di 'maestri'.
L'opera delle opere è portare un giovane alla santità e al sacerdozio, con lo zelo di insegnare il Vangelo e, infine, la parrocchia deve essere come un grembo dove la vocazione viene concepita. Per arrivare a gustare la bellezza del sacerdozio bisogna scalare la montagna.
Il formatore,pertanto, deve verificare che il 'chiamato' si distacchi dalla sicurezza degli affetti familiari, dalla sicurezza economica.
E il parroco deve continuare sempre a chiamare le vocazioni, anche ai crocicchi delle strade,sulle rive del mare, per le strade, proprio come ha fatto Gesù.
Dio ha un progetto su ognuno di noi, ha concluso sua Eccellenza Monsignor Giuseppe Caiazzo, ma abbiamo bisogno di incontrare persone che ci aiutino a fare discernimento senza la fretta di diventare preti perché abbiamo bisogno di preti santi non di sfornare preti per porre rimedio alla crisi vocazionale.
Il cammino di fede non è per i timidi , dice padre Lorenzo nel libro ' Il Grande Regista' , Ed.Vocazioniste, ma per i coraggiosi. Avvicinarsi a Dio senza gettarsi nel fuoco del suo amore divino è come stare vicino ad un focolare per riscaldarsi solo un poco, per poi raffreddarsi di nuovo appena ci si allontana da esso. Il Richiamo Vocazionale propaga il fuoco d'amore divino che trasforma, purifica, rende nuovi.

Created by Antonio Labriola-Mail - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375